venerdì,Aprile 19 2024

Vibo, la candidata alla Regione Nesci chiede le dimissioni del sindaco: «È incapace ad amministrare»

Al centro del dibattito le difficoltà incontrate dagli istituti vibonesi: «L’incompetenza gestionale ha comportato gravi disagi»

Vibo, la candidata alla Regione Nesci chiede le dimissioni del sindaco: «È incapace ad amministrare»
Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo
Maria Rosaria Nesci

«Certa di rappresentare la volontà della stragrande maggioranza della popolazione vibonese e di fare gli interessi della comunità, chiedo a gran voce le dimissioni immediate del sindaco di Vibo Valentia». È quanto si legge in una nota di Maria Rosaria Nesci, candidata al consiglio regionale sotto l’egida di “Noi con l’Italia” a sostegno di Roberto Occhiuto.

«La sua incapacità di amministrare il Comune è, infatti, emersa in più settori, primo tra tutti quello scolastico ove l’incompetenza gestionale ha comportato gravi disagi e serie difficoltà alle istituzioni scolastiche, alle famiglie e soprattutto ai bambini. D’altra parte, se gli alunni potranno regolarmente iniziare il nuovo anno scolastico il plauso non va certamente all’amministrazione comunale ma solo ed esclusivamente alle Istituzioni scolastiche che, col sacrificio dei presidi ed ancor prima dei collaboratori scolastici, hanno permesso che ciò accadesse. Questi ultimi – si legge ancora – per via della pessima gestione di un settore così rilevante da parte dell’ente locale, a soli pochissimi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, con grande spirito di sacrificio nell’interesse della comunità, si sono sobbarcati la pulizia, la sistemazione e la risistemazione interna degli arredi negli edifici scolastici ed in parte il trasloco degli arredi scolastici medesimi. A loro deve andare, dunque, il ringraziamento di tutti e non all’amministrazione Limardo che è la causa di un tale sacrificio». [Continua in basso]

Per la Nesci «se l’amministrazione comunale nel mese di agosto avesse riconsegnato alle Istituzioni scolastiche i locali di alcune scuole già ristrutturate, se avesse per tempo programmato e correttamente monitorato l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione di altri edifici scolastici e se non avesse chiesto alle Istituzioni scolastiche di liberare i locali ancor prima di avere di fatto individuato e materialmente predisposto una concreta soluzione alternativa ai lavori di adeguamento sismico, alcun disagio o disservizio si sarebbe arrecato.

Maria Limardo

L’incapacità di gestione del settore scolastico – rimarca- era già nell’aria ma è pubblicamente emersa allorquando, dopo tre mesi di finte rassicurazioni del Sindaco che cercava di smentire gli eventi, a dieci giorni dalla ripresa delle attività didattiche, è stata pubblicata la notizia che i locali alternativi che avrebbero dovuto ospitare i bambini delle Scuole Don Bosco e Murmura durante i lavori di adeguamento sismico non sarebbero stati consegnati per il 20 settembre e che, per l’effetto, la ripresa sarebbe dovuta avvenire negli edifici originari».

«Questo – si ribadisce – oltre alle serie difficoltà per le Istituzioni Scolastiche, ha pure comportato le inevitabili preoccupazioni e l’allarme dei genitori della Scuola Don Bosco ed, in particolare, del Comitato dei Genitori Responsabili. L’amministrazione comunale di Vibo Valentia, infatti, durante l’annuncio dei lavori di adeguamento sismico aveva negato la possibilità che i lavori nelle scuole Don Bosco e Garibaldi si eseguissero in lotti evidenziando che, trattandosi di struttura unica, laddove si fosse intervenuti su una parte dell’edificio vi sarebbe stato il concreto pericolo di crollo anche per l’altra parte. Considerato, pertanto, che fino all’8 settembre i lavori in questione avevano già interessato le fondamenta della porzione di edificio che ospita la Scuola Secondaria di I Grado Garibaldi ed in parte il seminterrato della parte di edificio che ospita la Scuola Don Bosco, il Comitato dei Genitori Responsabili ha sentito il dovere di richiedere quantomeno l’intervento dei Vigili del Fuoco prima dell’ingresso dei bambini a scuola. Questi, tuttavia, prontamente intervenuti, hanno constatato l’effettiva idoneità dei locali e l’inesistenza di alcun pericolo di crollo così di fatto sconfessando le pregresse dichiarazioni dell’amministrazione comunale». [Continua in basso]

«Come se ciò non bastasse – si sottolinea ancora- l’inettitudine di questa amministrazione comunale è pubblicamente emersa ancora una volta qualche giorno addietro, allorquando si è appreso che la scuola di Portosalvo, nonostante i recenti interventi di ristrutturazione per il costo di circa 100mila euro, non potrà essere utilizzata perché a rischio implosione. Anche in tale circostanza, ovviamente, sono stati arrecati gravi disagi ai minori ed alle famiglie oltre che del corpo docente ed Ata poiché, pare che, quantomeno fino all’effettiva individuazione di una concreta alternativa, le lezioni si svolgeranno nelle tende! Soluzione del tutto non condivisibile ovviamente e della quale si chiede la necessaria rivalutazione in funzione della tutela del diritto alla salute dei bambini.

Ribadisco, conclude, la richiesta di dimissioni immediate del Sindaco di Vibo Valentia perché la città necessita di un amministratore capace di gestire validamente la res publica, che abbia altresì l’onestà intellettuale di assumersi le responsabilità del fallimento e che non tenti, invece, di addebitare detta responsabilità in capo ai membri della Sua Giunta di alto profilo che, peraltro, ella stessa ha nominato».

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