lunedì,Aprile 29 2024

Ex consiglieri espulsi dal Pd a Vibo, ecco tutte le contestazioni ai “traditori”

La Commissione provinciale di garanzia ha ritenuto che il gruppo consiliare al Comune abbia procurato «danni di immagine» e mosso «pubbliche ingiustificate accuse» nei confronti di dirigenti e figure istituzionali

Ex consiglieri espulsi dal Pd a Vibo, ecco tutte le contestazioni ai “traditori”

Sono incorsi nella violazione dell’articolo 13, commi 3 e 4, del Regolamento della Commissione di garanzia del Partito democratico, e pertanto sono stati “puniti” con la massima sanzione prevista dal medesimo articolo: la cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti. I sei ex consiglieri comunali del Pd di Vibo Valentia, oggetto del provvedimento, con il loro comportamento, a parere della Commissione provinciale di garanzia sono rientrati nella fattispecie di quanti «procurano danni di immagine o muovono pubbliche ingiustificate accuse o calunnie nei confronti di altri iscritti o elettori». In particolare, l’organismo guidato da Sergio Rizzo, e composto dai dirigenti Nazzareno Fialà, Wladimira Pugliese e Giovanni Scaturchio, ha contestato agli ex consiglieri vibonesi Pasquale Contartese, Giuseppe Cutrullà, Antonia Massaria, Antonino Roschetti, Giovanni Russo e Stefania Ursida, le numerose dichiarazioni a mezzo stampa con le quali hanno rimarcato posizioni contrastanti rispetto agli indirizzi del Pd. Tra queste le dichiarazioni fatte dal gruppo consiliare, nel corso di una conferenza stampa ospitata dalla sede del partito, per spiegare agli elettori ed ai cittadini il comportamento tenuto in occasione del voto alla Provincia non tralasciando di rimarcare, neppure in quella sede, una netta presa di distanza dal partito, dai suoi dirigenti e da espressioni istituzionali come il presidente della Regione Oliverio. Inoltre al solo Russo viene contestata la dichiarazione rilasciata il 12 febbraio (lo stesso giorno della determinazione della Commissione di garanzia) a Il Vibonese, nella quale l’ex capogruppo ribadiva ancora una volta la sua distanza dal Pd e attaccava i dirigenti provinciali del partito. Il tutto, evidentemente, si è andato a sommare alle “violazioni” già elencate nella nota di contestazione inviata agli interessati il 24 novembre 2018, nella quale si evidenziava la colpa più grave dei rappresentanti democrat: quella di aver sostenuto la coalizione di centrodestra alle ultime elezioni provinciali, boicottando scientemente la candidatura di Antonino Schinella, sindaco di Arena sceso in campo sotto le insegne del partito. Nessuna controdeduzione da parte dei consiglieri interessati dal procedimento era del resto pervenuta nei tempi previsti, mentre nelle more della chiusura della pratica era intervenuta prima una diffida formale da parte del segretario provinciale Insardà e, in seguito, le dimissioni dall’incarico da parte dei consiglieri. Ciononostante, considerato che gli stessi risultavano iscritti al gruppo consiliare del Pd, la commissione ha ritenuto di dover portare a termine l’iter già avviato, addivenendo quindi alla cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti

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