sabato,Aprile 20 2024

Liste “sporche” a Vibo, Tucci: «Gli altri adottino il nostro metodo per evitare problemi»

Il parlamentare del Movimento 5 Stelle indica le “precauzioni” adottate dal Meetup per impedire la candidatura a soggetti con precedenti penali

Liste “sporche” a Vibo, Tucci: «Gli altri adottino il nostro metodo per evitare problemi»

Dopo l’allarme lanciato dal procuratore Nicola Gratteri e dal presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra sul rischio di liste elettorali condizionate dalla criminalità organizzata, a prendere la parola oggi – dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi di uno dei candidati a sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo – è il parlamentare del Movimento 5 Stelle Riccardo Tucci. Il deputato vibonese richiama anche le dichiarazioni della Limardo (senza citarla), per dire che c’è qualcuno che «annuncia che chiederà una disamina preventiva delle posizioni dei propri candidati alla Prefettura», per via della «“ammucchiata” di liste che porta in dote». «Certo, è un passo in avanti rispetto al passato – aggiunge Tucci – quando pur di vincere s’imbarcava di tutto, non sottilizzando sulla presenza in lista di certi personaggi. Tuttavia talune precauzioni possono rivelarsi, alla prova dei fatti, tardive e blande. Per questo motivo, mi permetto, sommessamente, di consigliare ai vari candidati a sindaco di Vibo di adottare un metodo infallibile per la composizione delle liste onde evitare guai futuri a danno della città. Noi del Movimento 5 Stelle, ad esempio, con il Meetup “Vibonesi in Movimento” e il candidato a sindaco Domenico Santoro, oltre ai formali controlli prefettizi, chiediamo ai nostri aspiranti consiglieri di esibire il casellario giudiziario e il certificato dei carichi pendenti. E solo quando questi documenti risultano immacolati i candidati possono ritenersi in partita. Facciamo questo prima che sia troppo tardi prevenendo per tempo l’intervento degli organi preposti. Suggeriamo, quindi, ai nostri avversari – conclude Tucci – di adottare il nostro modus operandi, anche per mettere a tacere le voci dei malpensanti, che li vogliono restii a farlo per non ritrovarsi con le liste semivuote, falcidiate di candidati e di voti».

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