Comunali a Vibo, il Pd rilancia: «Anche la sinistra ci segua e appoggi Luciano»

La direzione provinciale del Pd fa gol a porta vuota. Ma incassa comunque la sua vittoria ed ora ribalta la prospettiva: non solo noi andremo, simbolo in spalla, con Stefano Luciano, ma invitiamo pure gli altri a seguirci. L’estrema sintesi del ragionamento di Enzo Insardà si sostanzia proprio in questo. Il segretario provinciale – all’indomani della deliberazione della direzione che con 64 voti a favore su 64 presenti (gli altri 18 aventi diritto erano assenti) ha deciso che correrà, con lista e simbolo, al fianco dell’ex presidente del consiglio comunale di Vibo Valentia – a bocce ferme fissa alcuni paletti. Intanto spiega che la direzione era «l’unico organo ad avere funzione deliberativa». Spiega ancora che «la folta ed animata partecipazione dei dirigenti democratici ha dimostrato ancora una volta la vitalità del partito e l’attaccamento di iscritti e militanti ai valori che la nostra organizzazione rappresenta». Mentre respinge «atteggiamenti distruttivi, ostativi ed ostruzionistici che per fortuna hanno popolato più i social network che i luoghi reali della politica». Replica poi, Insardà, a «chi ha dipinto la massima assise della federazione come un manipolo di ascari, con linguaggio insultante, irrispettoso ed immorale», e lo fa rispondendo «con un sorriso e con la consapevolezza che il progetto politico di un grande partito come il nostro non è stato, non è, e non sarà mai ostaggio di chi ignora le regole della democrazia e della civile convivenza ed ha scelto la politica dell’aventino, dell’insulto, della marginalizzazione». Il riferimento è evidentemente al coordinamento cittadino, che con Pino Ceravolo aveva definito, appunto, «ascari» i leader censoriani.

«La federazione di Vibo Valentia – prosegue Insardà – è in campo per costruire la nuova dimensione del nostro partito nella città capoluogo all’interno di una coalizione che, lo si ribadisce, è composta esclusivamente da liste civiche prive di simboli, ad eccezione del nostro, che difenderemo con onore e qualità politiche. Inutile rincorrere tentativi di alterare nella rappresentazione pubblica forme e contenuti dell’alleanza che si è democraticamente deliberato di costruire». Secondo il segretario provinciale «nessun sovranismo, dunque, ma anzi un proficuo lavoro per orientare il baricentro della coalizione, con il nostro simbolo e la forza dei nostri candidati, nella direzione dei nostri valori e della nostra idea di città». L’ambizione è dunque quella di dettare la linea, prima in maniera soft e poi magari strong, all’interno della coalizione. Cosa che appare in realtà assai improbabile, non fosse altro per il semplice motivo che il candidato a sindaco, Luciano, non è tipo da cedere lo scettro, soprattutto quando sa bene che la sostanza dell’intero progetto politico è farina del suo sacco, per la quale sta lavorando da oltre un anno. Ad ogni modo, ciò non toglie legittimità alle ambizioni del Pd. Il cui segretario, nel concludere la nota stampa, aggiunge di avere mandato dalla direzione di «avviare una interlocuzione immediata con altre forze della sinistra presenti in città nella speranza di allargare ed orientare ulteriormente la coalizione a sostegno di Stefano Luciano. Per questa ragione faccio appello alle altre forze di sinistra come Mdp e Sinistra italiana, affinché rompano gli indugi e diano il loro fondamentale contributo alla costruzione di questa seria alternativa per il governo della città». Ovvero a quelle forze, a cominciare da Antonio Lo Schiavo, che hanno già individuato il loro candidato, Franco Sammarco, proprio per costruire una loro alternativa al Pd che va con Luciano. 

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