Il simbolo non ci sarà, ma la lista, seppur civica, sì. E sui candidati il Pd non potrà metterci becco. L’accordo a cui Stefano Luciano e i Sovranisti sono giunti è questo. A spiegarlo, in poche parole, è il coordinatore provinciale del Movimento nazionale per la Sovranità, Salvatore Bulzomì. «Non ci sarà alcuna preclusione nei confronti di nessun candidato. Su questo abbiamo la garanzia ampia, anzi massima, del candidato a sindaco». Bulzomì annuncia poi che «a breve, nel giro di qualche giorno, verrà presentato il blocco delle liste civiche». L’accordo è dunque chiuso su queste basi, con buona pace del Partito democratico che, nell’ormai famoso deliberato dell’assemblea cittadina di una settimana fa, aveva posto come condizione per la permanenza «l’esclusione totale di simboli sovranisti e leghisti» ed anche «l’esclusione di candidati riconducibili a quelle aree politiche». Insomma, della destra non volevano neanche sentire l’odore. A quanto pare dovranno rassegnarsi, perché passi per il simbolo, ma sulla «dignità dei singoli candidati» i Sovranisti non ammettono veti. Il cerino, entrambe le parti, lo hanno messo in mano a Luciano, al quale si sono appellati affinché si faccia garante delle rispettive condizioni. Il leader di Vibo Unica ha raccolto l’invito. Ed ha garantito il rispetto di entrambe le condizioni. In barba alla logica, dato che trattasi di condizioni contrapposte. Ma tant’è.
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