venerdì,Aprile 19 2024

Vibo, il Pd e quel documento politico “travagliato” che evidenzia ancora spaccature

Nella riunione di venerdì scorso parte del gruppo consiliare e il direttivo avevano redatto una nota che però non ha trovato unanimità. Intanto il partito continua ad attendere Graziano per il nome del coordinatore

Vibo, il Pd e quel documento politico “travagliato” che evidenzia ancora spaccature

Sono ancora tempi di attesa per il Partito democratico di Vibo Valentia. Dalle dimissioni dell’ultimo segretario di circolo, Francesco Pacilè, sono passati quattro mesi che sembrano un’eternità. Perché in mezzo c’è stato un po’ di tutto. Principalmente, ci sono state le elezioni, col Pd che ha abbracciato il progetto di Stefano Luciano e da questi si è lasciato abbracciare all’indomani della batosta elettorale.

In via Argentaria, in queste settimane, all’ordine del giorno c’è la nomina di un coordinatore che, insieme ad un coordinamento, avrà il compito di traghettare la nave fino al prossimo congresso, da tenersi tra l’autunno e l’inverno. Ma i tempi sembrano allungarsi. Il segretario provinciale Enzo Insardà avrebbe dovuto incontrare il commissario regionale Stefano Graziano già da un paio di settimane per chiudere la partita sul nome del coordinatore. I due si sono effettivamente visti ma di Vibo non s’è parlato affatto, essendo Graziano in altre faccende affaccendato.

Nel frattempo, venerdì sera il partito si è riunito in sede per un incontro tra il direttivo e il gruppo consiliare (che registrava almeno un’assenza), con all’ordine del giorno alcune tematiche di carattere amministrativo che interesseranno l’attività del gruppo medesimo nel prossimo consiglio comunale, e quindi si è parlato dei problemi finanziari, della raccolta dei rifiuti e della messa in sicurezza di fossi e torrenti. Argomenti resi pubblici anche dallo stesso capogruppo il giorno seguente con un post su Facebook.

Ma la cosa più interessante è ciò che da quelle stanze, almeno ufficialmente, ancora non è uscito, ovvero un documento politico condiviso dai più – ma non da tutti – che alimenta ancora la polemica con il resto dell’opposizione. Un argomento che, dalle votazioni per i presidenti delle commissioni elettorali, sta tenendo banco ormai da quasi due settimane ma che di realmente interessante ha davvero poco. Non per tutti, evidentemente, se è vero che questo documento rappresenta un ennesimo attacco agli esponenti degli altri tre gruppi di minoranza, in particolare Loredana Pilegi e Giuseppe Policaro, e soprattutto a chi in consiglio non c’è più, Antonio Lo Schiavo, e a chi non c’è mai stato, l’imprenditore Vincenzo Mirabello, ideatore della lista Vibo prima di tutto, che ha portato in consiglio proprio la Pilegi. 

Uno scritto che già in serata sarebbe stato diffuso alla stampa se non fosse che più di qualcuno, in particolare tra i vecchi militanti e dirigenti, ha storto il naso, rendendosi conto, a differenza degli estensori, che si sarebbe trattato di una ennesima e, per certi versi, controproducente polemicuccia politica. Ed infatti quel documento è momentaneamente saltato. Ma le pressioni restano in piedi, e con qualche modifica l’ennesima polemica potrebbe essere ben presto servita

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