mercoledì,Maggio 15 2024

Vibo, FI boccia il presidente Solano. Insardà (Pd): «La richiesta di dimissioni fuori tempo massimo»

Durissimo il segretario provinciale democrat: «Rotto in modo maldestro il silenzio imbarazzante dietro il quale si sono nascoste in tutti questi mesi le forze del centrodestra. Sul procedimento penale che vede coinvolto lo stesso vertice dell'Ente provinciale, non una parola è stata spesa»

Vibo, FI boccia il presidente Solano. Insardà (Pd): «La richiesta di dimissioni fuori tempo massimo»
La sede della Provincia di Vibo Valentia e, nei riquadri, Insardà e Solano
Una seduta del Consiglio provinciale

«La posizione di Forza Italia, espressa dai consiglieri provinciali neoeletti, rompe in modo maldestro il silenzio imbarazzante dietro il quale si sono nascoste in tutti questi mesi le forze politiche del centrodestra e i rispettivi referenti politici. La richiesta di dimissioni all’indirizzo del presidente della Provincia di Vibo Valentia arriva fuori tempo massimo».

Duro affondo del segretario provinciale del Partito democratico Enzo Insardà nei confronti del partito vibonese di Silvio Berlusconi, guidato a livello provinciale dal senatore Giuseppe Mangialavori, dopo che nel corso del primo consiglio provinciale tenutosi mercoledì scorso, i neo eletti di Forza Italia in Consiglio provinciale – Roberto Scalfari (vicesindaco al Comune di Tropea), Daniele Galeano (consigliere comunale a Serra San Bruno), Giuseppe Leone (vicepresidente del consiglio comunale di Nicotera) e Vito Pirruccio (assessore al Comune di Capistrano) – hanno chiesto le dimissioni dell’attuale presidente della Provincia di Vibo Valentia Salvatore Solano. Ma – nella loro richiesta al presidente di lasciare la prima poltrona dell’amministrazione provinciale – nessun accenno diretto da parte degli azzurri è stato fatto alle vicende giudiziarie che vedono Salvatore Solano rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia per tre capi di imputazione nell’operazione “Petrol Mafie” (ipotesi di reato di corruzione, estorsione elettorale e turbata libertà degli incanti, in quest’ultimo caso con l’aggravante mafiosa) dove l’ente Provincia è costituita parte civile. Motivi, questi, che alla vigilia delle elezioni hanno, invece, spinto proprio la dirigenza democrat vibonese a chiedere pubblicamente le dimissioni di Salvatore Solano, al fine di lasciare il campo elettorale libero da «inquietanti interrogativi». [Continua in basso]

Per il segretario provinciale del Pd, quindi, la richiesta di dimissioni da parte dei consiglieri provinciali di Forza Italia oggi nasce «ancora una volta da ragioni di convenienza, a conferma dello stile con il quale le forze di centrodestra nel Vibonese intendono il ragionamento politico e l’amministrazione pubblica, così dalla città capoluogo come in altre realtà del territorio. È ormai chiaro, infatti – sottolinea Enzo Insardà – che il presidente Solano interloquisce a stagioni alterne con tutto lo schieramento costituzionale e sulla nomina del prossimo vicepresidente si è consumato il rapporto con gli azionisti della maggioranza che lo hanno sostenuto. In relazione alla questione sollevata dal Partito democratico del procedimento penale che vede coinvolto lo stesso vertice dell’Ente provinciale, non una parola è stata spesa. Rimane intatta la forte anomalia istituzionale che abbiamo denunciato – chiude il massimo dirigente vibonese del Pd – così come la nostra posizione sulla prosecuzione di questa esperienza».

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