venerdì,Marzo 29 2024

Scontro nella maggioranza, salta la federazione Costa-Pasqua

Bocciato l'allargamento della maggioranza. Clamoroso dietrofront del sindaco Costa.

Scontro nella maggioranza, salta la federazione Costa-Pasqua

L’annuncio della federazione tra il gruppo “La città che vorrei” e il consigliere Antonio Schiavello candidato con la lista di Cesare Pasqua, ufficializzato con tanto di nota stampa, ha provocato una frattura all’interno della maggioranza consiliare. Tutti gli alleati di Costa, dal presidente del Consiglio Luciano al gruppo di Forza Italia, hanno bocciato all’unisono l’unione con una lista, un gruppo politico, che alle amministrative aveva osteggiato il “progetto civico” di Costa.

Nel corso del vertice, la classica “verifica” da Prima Repubblica, Bruni (Udc), De Filippis e Grillo (Ncd), Mangialavori (Fi), si sono espressi nettamente contro l’ipotesi di allargamento della maggioranza, costringendo di fatto il sindaco Costa a fare una immediata retromarcia, con tanto di smentita dei consiglieri della sua lista. Nel mirino sarebbe finito Giuseppe Policaro, che avrebbe accelerato il progetto di fusione con i Pasqua, con Schiavello, comunicandolo alla stampa all’insaputa del sindaco, ma in accordo con gli altri consiglieri del gruppo “La città che vorrei”.

Comune, la maggioranza si allarga

Costa ha dovuto quindi smentire i suoi “fedelissimi” per superare la verifica, imposta da una maggioranza sempre più insofferente di fronte alle continue fughe in avanti del sindaco, che fin dall’inizio della legislatura ha confermato il suo “stile” amministrativo, quello dell’uomo solo al comando. In questi mesi le tensioni sotterranee non sono mancate, soprattutto con il gruppo riferibile al presidente Luciano e a quello di Forza Italia riferibile al consigliere regionale Mangialavori.

Tensioni esplose ieri sera durante il vertice di maggioranza, e ‘silenziate’ nuovamente solo dopo il clamoroso dietrofront di Costa. Tensioni che però restano sottotraccia, pronte ad esplodere su temi ‘caldi’ per l’amministrazione, come già accaduto per l’approvazione dei debiti fuori bilancio.

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