martedì,Aprile 23 2024

Comune di Vibo, Stefano Luciano: «Maggioranza disposta a tutto pur di non mollare la poltrona»

Il consigliere di Azione interviene dopo la conferenza stampa dei tre capigruppo di centrodestra e attacca: «Amministrazione Limardo incapace di gestire i soldi dei cittadini, solo se si fanno da parte la città potrà sperare in un futuro migliore»

Comune di Vibo, Stefano Luciano: «Maggioranza disposta a tutto pur di non mollare la poltrona»
Il Comune di Vibo e, nei riquadri, Maria Limardo e Stefano Luciano
Stefano Luciano

«Vibo Valentia non potrà mai fare dei passi in avanti fin tanto che la classe politica e di amministratori resterà ancorata alle vecchie liturgie ed alle vecchie ipocrisie». Così il consigliere comunale di Azione Stefano Luciano, in riferimento alla conferenza stampa di ieri dei tre capigruppo di centrodestra in Consiglio comunale Domenico Console (Forza Italia), Gerlando Termini (“Città Futura”) e Leoluca Curello (Fratelli d’Italia). Un incontro con i giornalisti voluto dagli esponenti di maggioranza per difendere le ragioni dell’amministrazione sui conti dell’ente e replicare agli attacchi della minoranza, e che Luciano ritiene sia servita invece per «raccontare confusamente la storia secondo la quale l’amministrazione Limardo sta facendo di tutto per evitare il dissesto e che a fronte di questo l’opposizione non collabora dimostrandosi distruttiva». [Continua in basso]

«Omettono di dire ad esempio – afferma il consigliere di minoranza -, che pur di non mollare la poltrona, sono disposti a tutto. Sono disposti ad omettere che il problema del dissesto non si sarebbe posto se la Corte dei Conti avesse approvato il loro piano di riequilibrio, bocciato invece per incapacità amministrativa. Ed ancora, sono disposti a tenersi strette le loro indennità e ad aumentare ulteriormente le tasse per i cittadini che non hanno invece alcuna responsabilità per la crisi finanziaria. È come dire: i responsabili non pagano, pagano i cittadini non responsabili. Basterebbe solo questo, per rendere non credibili i tre capigruppo. Così come, in un momento così difficile per la città, dove l’amministrazione stenta a garantire i servizi pubblici essenziali nonostante le tasse siano al massimo, il sindaco, invece di chiedere scusa ai cittadini per avere tradito le promesse fatte in campagna elettorale, si autocompiace per avere scalato qualche punto in una classifica di gradimento dei sindaci del Sud. Siamo al gossip. Sarebbe questa la serietà della classe politica?»

Secondo Luciano, la questione su cui i capigruppo dovrebbero concentrarsi è un’altra: «L’amministrazione Limardo è all’altezza di gestire i soldi dei cittadini come solo un buon padre di famiglia farebbe? Secondo noi, la risposta è negativa e parlano i dati di fatto. Basti richiamare ancora una volta – prosegue l’esponente di Azione – le considerazioni negative della Corte dei Conti nei riguardi delle proposte del sindaco fatte per risanare le casse; ed ancora la spesa di oltre 100mila euro per ristrutturare la scuola di Porto Salvo, per poi vederne la chiusura per problemi di sicurezza o la spesa di una cifra simile per la strada di Longobardi chiusa poi per quasi un anno, i soldi spesi per l’abbattimento del muro della scuola Don Bosco. Ed ancora: la storia degli immobili pubblici affidati senza il pagamento del canone o l’erogazione di fondi pubblici ad associazioni vicine, le spese insensate per Vibo Capitale del libro effettuate senza alcun ritorno sostanziale per la città e la moltitudine di incarichi attribuiti a privati sempre con soldi pubblici. E così, la lista potrebbe proseguire per pagine e pagine. Tutte spese a cui non corrisponde alcun beneficio per la città ed i suoi cittadini».

Conclude Luciano: «Ora, dire queste cose, non vuol dire essere disfattisti, vuol dire semplicemente fare l’opposizione che rappresenta il sale della democrazia. E non diciamo solo questo ma anche molto altro e cioè che sarebbe ora che questa classe politica si faccia definitivamente da parte, perché solo in questo caso Vibo Valentia potrà sperare in futuro migliore».

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