giovedì,Aprile 25 2024

Elezioni politiche, è corsa anche nel Vibonese per le candidature fra liste, firme e collegi

Dal 12 agosto il deposito dei contrassegni dei partiti o movimenti che parteciperanno alla competizione elettorale. Le candidature dal 20 al 21 agosto nelle cancellerie delle Corti di appello

Elezioni politiche, è corsa anche nel Vibonese per le candidature fra liste, firme e collegi
Il Viminale, sede del ministero dell'Interno
Il Ministero dell’Interno

Tutto pronto al Ministero dell’Interno in vista degli adempimenti da effettuare per le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Dalle 8 del 12 agosto alle 16 del 14 agosto proprio nella sede del Ministero dell’Interno avverrà il deposito dei contrassegni dei partiti o movimenti che parteciperanno alle elezioni politiche. La finestra per la presentazione delle liste e candidature si aprirà invece tra le 8 del 20 agosto e le 20 del 21 agosto presso le cancellerie delle Corti di appello.

Oltre al contrassegno di lista i partiti – entro lo stesso periodo di tempo – dovranno depositare presso il ministero dell’Interno anche lo statuto, “qualora il partito o gruppo politico organizzato risulti iscritto nel registro dei partiti politici”, o, in mancanza dell’iscrizione al registro, “una dichiarazione in cui vengono indicati gli elementi minimi di trasparenza del medesimo partito o gruppo politico”. Dovranno anche depositare l’eventuale dichiarazione di collegamento in una coalizione di liste ed il programma elettorale con l’indicazione del capo della forza politica. [Continua in basso]

Entro il 14/o giorno dalla data delle elezioni i partiti che si presentano alle elezioni sono obbligati a pubblicare, sul proprio sito, il curriculum vitae fornito dai propri candidati e il relativo certificato rilasciato dal casellario giudiziale. Per quanto riguarda i contrassegni di lista, è vietato presentare immagini “che riproducono immagini o soggetti religiosi”. Ai partiti che non abbiano un simbolo tradizionale e ai gruppi politici “è fatto assoluto divieto di presentare contrassegni identici o confondibili con quelli che riproducono simboli utilizzati tradizionalmente da altri partiti”. Vige anche il divieto di presentare contrassegni che fanno riferimento a ideologie di stampo fascista o nazista.

L'aula del Senato

Per i contrassegni risultati regolari, il ministero restituisce al domicilio del depositante, nei due giorni successivi a quello in cui è scaduto il termine per il deposito, un esemplare del contrassegno con l’attestazione dell’avvenuto deposito e della sua regolarità. Per quelli risultati non regolari il ministero invita il depositante a sostituire il contrassegno entro 48 ore dalla notifica del relativo avviso.
Contro le decisioni del Viminale sui contrassegni è possibile fare opposizione – entro 48 ore dalla decisione – all’Ufficio centrale nazionale costituito presso la Corte suprema di Cassazione. Specifiche disposizioni sono previste per garantire la rappresentanza di genere nella formulazione delle liste dei candidati. nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali. Innanzitutto, i candidati devono essere collocati secondo un ordine alternato di genere, a pena di inammissibilità (ad esempio: donna, uomo, donna, uomo).
Per la Camera è stabilito che, nel complesso delle candidature presentate da ogni lista o coalizione di liste nei collegi uninominali a livello nazionale, nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60%. Al Senato le medesime previsioni sulle quote di genere per i candidati uninominali e per i capolista nei collegi plurinominali sono stabilite a livello regionale.

Il “quantum” delle firme da raccogliere per la presentazione delle liste – 36mila – è legato al numero dei collegi plurinominali definiti nella legge elettorale e diminuiti dopo il taglio del numero di parlamentari. Nel decreto elezioni del 5 maggio scorso sono state però previste delle esenzioni: possono presentare le liste senza raccogliere le firme i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere entro il 31 dicembre 2021 e dunque Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Pd, M5S, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia. [Continua in basso]

Per quanto attiene ai parlamentari vibonesi non dovrebbe avere problemi il coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori. Per il senatore uscente è quasi certo un posto utile nella liste plurinominale ma non si esclude un passaggio alla Camera dei deputati. Piazzamenti “blindati” nella stessa lista anche per il reggino Francesco Cannizzaro e per l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, fratello del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Il deputato del Pd, Antonio Viscomi, potrebbe invece trovare spazio anche lui nel listino del plurinominale in quanto deputato uscente al pari di Enza Bruno Bossio, ma nello stesso listino aspirano ad ottenere una deroga per potersi candidare anche il segretario regionale del Pd, Nicola Irto ed i consiglieri regionali Ernesto Alecci e Mimmo Bevacqua. Nella Lega nel listino plurinominale, oltre al deputato uscente Domenico Furgiuele, potrebbe trovare spazio anche il senatore vibonese uscente Fausto De Angelis, così come un posto “utile” nel M5S dovrebbe avere anche il deputato uscente Riccardo Tucci. Per Dalila Nesci, che ha scelto di seguire Luigi Di Maio, tutto invece dipenderà dalla percentuale che la nuova formazione politica otterrà a livello nazionale con la soglia del 3% fissata per far scattare seggi in Parlamento.

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