venerdì,Dicembre 13 2024

Vibo, Rifondazione comunista: «Criticità e malapolitica dell’amministrazione comunale»

Gli esponenti del partito fanno una critica disamina dell'operato della Limardo e in particolare sui "lavori pubblici iniziati e mai finiti"

Vibo, Rifondazione comunista: «Criticità e malapolitica dell’amministrazione comunale»
Il Comune di Vibo e il sindaco Maria Limardo
L’accesso a Longobardi chiuso

Il Partito Rifondazione comunista – Federazione di Vibo Valentia e i Giovani Comunisti – Vibo Valentia, in una nota congiunta, attaccano duramente l’operato dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia guidata dal sindaco Limardo. “Tanti sono i problemi di questa città, come altrettante sono le azioni di cattiva politica che in fin dei conti sono causa stessa delle criticità, ad iniziare dal trasporto pubblico inesistente, senza fermate, orari e linee di riferimento di cui rimane solo un autobus fantasma di colore arancione che gira a vuoto – quasi in cerca di una meta – in tutto il territorio comunale comportando spreco enorme di soldi pubblici investiti in un servizio che nei fatti non esiste, ma che in realtà sarebbe più che necessario ed utile soprattutto per i soggetti più anziani che hanno il bisogno di spostarsi. Per non parlare, poi, – proseguono i comunisti – della grande quantità di lavori pubblici iniziati e mai finiti, lasciati in abbandono e in certi casi anche in preda alle infiltrazioni. Si pensi al teatro comunale da anni ormai fermo ed incompleto degli arredi interni e non solo, anche se, dopo tutto, è uno dei tanti progetti messi in piedi “alla vibonese”, con la speranza che un giorno, forse, sarà completato, come anche quella scala mobile ferma tra i due edifici abusivi come baluardo dell’incompiutezza e dello sperpero di denaro pubblico che, anche in questo caso, non ha portato a nessun risultato concreto. Degni di nota sicuramente anche la strada di Longobardi che ad oggi affronta l’ennesimo atto di una storia che negli anni ha portato alla chiusura e riapertura continua dell’arteria il cui problema sembra non riuscire a risolverlo nessuno, nemmeno l’amministrazione Limardo che aveva già messo mano, causando il risultato odierno, ovvero la strada chiusa che obbliga sia i residenti della frazione che di Vibo Marina a circumnavigare quasi l’intera costa per arrivare a casa e chissà ancora per quanto altro tempo. La scuola di Portosalvo è invece ancora inagibile, anche quella altra opera il cui completamento è indefinito ed incerto, ma nel frattempo l’esecutivo ci aveva pensato con i gazebo come aule, subito contestati ovviamente da genitori e non solo”.

L'ingresso di Villa Gagliardi
L’ingresso di Villa Gagliardi

Per Rifondazione comunista, inoltre, un altro tema sicuramente scottante è quello delle aree verdi come il parco urbano di “Moderata Durant” che versa in completo stato di abbandono e senza nuova gara per la gestione da oltre un anno, considerando, inoltre, che al gestore precedente, nello stesso arco di tempo, non è stato intimato di rimuovere quelle obbrobriose strutture che aveva apposto. In linea generale i parchi della città versano tutti nelle medesime condizioni, basti pensare alla villa comunale situata a ridosso di piazza San Leoluca o a Villa Gagliardi che, potenzialmente, potrebbe rappresentare un luogo di grande interesse anche per la storia che ad essa si lega, mentre l’unica azione che l’amministrazione è riuscita a fare è stata chiuderla al pubblico lasciandola, dunque, marcire ulteriormente un po’ come gran parte dei palazzi storici di proprietà del Comune presenti nel capoluogo di provincia. Parlando di “cultura”, poi, come non menzionare il parco archeologico per la cui realizzazione sono stati spesi quattro milioni di euro e sarebbe dovuto essere fruibile già dal 2021, ma la politica vibonese, -come da propria naturale indole – ha preferito lasciare chiuso il sito archeologico. La causa? Ovviamente la difficoltà di gestione, che negli anni ha portato ai – fortunatamente vani – tentativi di destinare ad associazioni e cooperative tali aree che ad oggi non trovano la valorizzazione che in realtà meriterebbero. E per tutti i vibonesi, che magari presi dalle vacanze e dal caldo torrido non se ne sono accorti, si espone l’evento che il governo comunale non poteva far mancare nella sua estate, ovvero la Traviata diretta dal maestro Alberto Veronesi, licenziato dal festival Pucciniano per essersi coperto gli occhi perché dall’alto del suo magistero ha giudicato troppo di sinistra, o addirittura comunista, la scenografia della Boheme inscenata nel suddetto festival, raccattato, però, a braccia aperte, o meglio a braccia tese, dalla sindaca che, ovviamente, non si fa sfuggire nulla e coglie ogni occasione per rimarcare la reale matrice di questa amministrazione: l’ultima di una già lunga serie di episodi che caratterizzano l’agire di chi governa Vibo Valentia. In quanto fattori fondamentali in una società civile – concludono i comunisti vibonesi – quanto ancora siamo disposti a  sopportare la privazione di ogni diritto, di ogni luogo e soprattutto della cultura”?

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