martedì,Aprile 30 2024

Triparni, la protesta dei cittadini per le promesse disattese dagli amministratori

Dopo la visita del primo cittadino e del vicesindaco di Vibo, gli abitanti della frazione ricordano i disagi con i quali devono fare i conti: dalla piazza crollata al cimitero, dalla rete idrica colabrodo al "parco giochi" sino alle difficoltà di accesso per i mezzi di soccorso

Triparni, la protesta dei cittadini per le promesse disattese dagli amministratori

I cittadini di Triparni pur “ringraziando il sindaco ed il vicesindaco per la loro inaspettata visita e per le informazioni rese circa l’iter amministrativo per la risoluzione del “problema dei problemi” che è appunto quello relativo alla piazza di via Roma all’ingresso del paese, doverosamente devono precisare alcune questioni”. E’ quanto sostengono alcuni cittadini di Triparni attraverso un comunicato. “Probabilmente se questo incontro fosse avvenuto prima ed in maniera più costante, come peraltro più volte sollecitato, avremmo apprezzato un po’ di più. Intanto la data di inizio lavori rimane un’incognita, i disagi li continueremo a subire chissà per quanto tempo e poco vale dire, come un ritornello che sentiamo da anni, che siamo agli sgoccioli di questo travagliato iter. L’incontro con la popolazione, solo il secondo in pubblica piazza con l’amministrazione comunale durante i cinque anni di mandato che si sta per concludere (la prima era stata nel 2019 quando, su invito dei giovani, il primo cittadino aveva presieduto un incontro in canonica in cui aveva promesso l’inizio dei lavori in tempi brevi), è stato anche occasione per consegnare nelle mani del sindaco un documento, firmato in calce dai cittadini, nel quale sono state segnalate le condizioni in cui versa la nostra martoriata frazione. Un itinerario simbolico che tocca i punti cardine che testimoniano la mancanza di attenzione da anni verso la nostra comunità che non è più disposta a subire queste pessime condizioni. Perché se è vero che il problema principale è sempre la piazza crollata, non è che su altri fronti le cose siano andate meglio. Partendo dal cimitero (l’unico, insieme a quello di Vena Inferiore, ad essere aperto solo due volte alla settimana e solo di mattina), luogo reso spesso impraticabile per la mancanza di opere di urbanizzazione e di manutenzione come la pavimentazione nella parte nuova e per le erbacce che vengono tagliate una volta l’anno. Passando poi, sempre simbolicamente, all’acquedotto per ricordare i continui disagi dovuti alla mancanza di un servizio essenziale a causa di una rete idrica colabrodo ricordando che l’approvvigionamento dell’acqua, in seguito al crollo della famosa piazza è garantito a buona  parte del paese attraverso un tubo esterno in materiale plastico esposto nel periodo estivo ad  elevate temperature. Per proseguire con il “parco giochi” di via Lombardia, volutamente virgolettato perché, i due giochini sono stati installati in un’area non bonificata e per la quale i genitori di Triparni hanno più volte sollecitato invano dei piccoli interventi che potessero permettere ai bambini di giocare in sicurezza (potatura degli alberi, ripristino della pavimentazione, sistemazione/rilocazione della fontana al centro che, a parte essere non funzionante, rappresenta un pericolo, essendo troppo vicina ai giochi. Ripristino delle astine in legno delle panchine danneggiate dall’ usura e installazione di cestini per i rifiuti). Peraltro, come cittadini siamo perplessi poiché il progetto finanziato con i fondi del Pnrr per riqualificare la piazza antistante la chiesa certamente non offre alcuna identità alla frazione per come avrebbe dovuto essere nel rispetto dei luoghi identitari. Infine, ritornando sulla piazza crollata, emblema della carenza di attenzione da parte di chi ha amministrato la città, si ribadisce l’elevato rischio dei luoghi per l’estrema carenza di messa in sicurezza come la difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso, viabilità pedonale e carrabile limitata, mancanza di barriere di sicurezza o parapetti, e d’incertezza sulle sorti ed i tempi del ripristino di una condizione di normalità. Inoltre si ricorda che non esiste una protezione che possa impedire di cadere nel dirupo che il crollo della piazza ha generato, né sono stati rimossi i calcinacci posti vicino l’edificio pericolante, come era stato promesso nell’incontro del 2019. Infine, come emerge nel documento che verrà protocollato, richiamiamo gli amministratori ad una seria e responsabile riflessione, perché aldilà di ciò che viene sostenuto del lavoro amministrativo, purtroppo a Triparni non vi è traccia nè si intravede un minimo risultato. Conseguentemente siamo ben lontani dal raccoglierne i frutti”.

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