Limbadi, il Pd contro il sindaco sull’aumento dell’Irpef: «La pagano solo i pensionati e i lavoratori dipendenti»
Dura condanna sulla modifica approvata in Consiglio: «Perla di ingiustizia sociale perpetrata da amministratori che hanno perso il senso della realtà»
Polemiche a Limbadi dopo l’ultimo consiglio comunale. L’assise ha approvato, tra l’altro, il Bilancio di previsione 2024-2026, il Dup (Documento unico dì programmazione) e la variazione dell’aliquota Irpef comunale per l’anno in corso. E proprio su questi temi si registra l’attacco al sindaco Pantaleone Mercuri e alla sua maggioranza, da parte del locale circolo del Partito democratico. Per il Pd, infatti, il bilancio appena approvato risulta «asfittico, privo di una visione e senza nessuno sguardo allo sviluppo e alle esigenze dei cittadini» e contiene “numeri scarni che hanno solamente lo scopo di salvaguardare e fare quadrare i conti magrissimi. Una fotografia impietosa – si sottolinea al riguardo – che riflette una visione quanto mai povera di prospettive di sviluppo e di una visione lungimirante al fine di indicare una direzione che una classe dirigente attenta e preparata amministrativamente avrebbe il compito di indicare ai cittadini limbadesi». A tal proposito vengono poi messi in evidenza i tanti rilievi mossi dal revisore dei conti «nella relazione di accompagnamento al bilancio e nel parere positivo con riserva. Non si indicano indirizzi e azioni miranti – si rimarca – ad uno sviluppo organico di tutta la comunità territoriale, nella sua interezza. Si parla di risorse idriche e di fumosi progetti già indicati in passato e mai affrontati. Anzi, si ripropongono buoni propositi nella lotta alla dispersione idrica, appunto buoni propositi. Nella relazione del revisore dei conti – si aggiunge – si segnala anche la totale mancanza di un capitolo dedicato al Pnrr dove si indichino soluzioni organizzative idonee per la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione dei fondi, e vengono evidenziate le opportunità non sfruttate dal Comune di assumere a tempo determinato del personale formato per la presentazione e la gestione dei relativi progetti».
Tra le accuse al sindaco e alla sua maggioranza, anche quella di essersi prodigato a rendere nota l’entità di decine di migliaia di euro della bolletta comunale Enel, «senza tuttavia occuparsi e preoccuparsi di rispondere alle istanze accorate di aziende e singoli cittadini sul tema delle Cer (Comunità energetiche da fonti rinnovabili)». Un’opportunità unica, «che si rischia di perdere e che comporterebbe un costo zero per i Comuni al di sotto dei quattromila abitanti come questo di Limbadi. La modifica dell’aliquota comunale dell’Irpef, adesso per tutti i cittadini allo 0,80 per mille – si sottolinea ancora – costituisce una perla dell’ingiustizia sociale, perpetrata da amministratori che hanno perso il senso della realtà e che sono alla ricerca di risorse economiche. Essa colpisce solo quella fascia di popolazione che in questo momento storico soffre di più l’inflazione, il carovita, gli stipendi e le pensioni da fame: i lavoratori dipendenti e i pensionati. Bene la linea dell’opposizione in consiglio comunale – si aggiunge – che ha votato contro tutti questi provvedimenti vessatori che puntano a risanare le finanze comunali con tasse fatte gravare sui più deboli, i quali contribuiscono all’Irpef per un gettito massimo calcolato di euro 242.070. La conclusione amara è che il 91,30% di questa imposta comunale a Limbadi la pagano i pensionati e i lavoratori dipendenti e questa è una vergogna nazionale».
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