martedì,Aprile 30 2024

Gli viene negato il saluto all’incontro del Pd, il sindaco Costa lascia il Comune sdegnato (AUDIO)

Avrebbe voluto porgere il suo benvenuto al sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, intervenuto questo pomeriggio in Municipio nell’ambito di un’iniziativa promossa dal parlamentare Bruno Censore, ma al primo cittadino sarebbe stato vietato d’intervenire. Amareggiato l'amministratore. Duro Soriano

Gli viene negato il saluto all’incontro del Pd, il sindaco Costa lascia il Comune sdegnato (AUDIO)

Un piccolo dramma politico e umano si è consumato questo pomeriggio al Comune di Vibo Valentia, dove, nell’aula consiliare, il Partito democratico ha organizzato un incontro con il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, in tour in Calabria per sponsorizzare il “Sì” al referendum del prossimo 4 dicembre.

Allo stesso appuntamento si era recato il sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, il quale avrebbe voluto porgere un saluto al sottosegretario e alla platea intervenuta in Comune su mobilitazione del parlamentare Pd Bruno Censore. Avrebbe inteso farlo nella sua veste istituzionale di primo cittadino, oltre che per il legame di amicizia di lunga data che lo lega al rappresentante del dicastero della Giustizia Ferri (del quale, da quanto si apprende, sarebbe padrino).

Ma ciò non è avvenuto, segnando quella che si configura come una scortesia istituzionale mai registrata prima neppure da queste parti. Al sindaco infatti, una volta manifestata la volontà di intervenire per un saluto, sarebbe stato impedito di parlare direttamente dal promotore dell’appuntamento Bruno Censore, il quale gli avrebbe lasciato intendere che trattandosi di un’iniziativa partitica il saluto istituzionale del primo cittadino non era contemplato.

La dichiarazione del sindaco Elio Costa fuori dall’aula

Comprensibilmente deluso e amareggiato il sindaco ha quindi lasciato l’aula consiliare guadagnando a passo svelto l’uscita. E a nulla sono valsi i tentativi di farlo desistere da parte dei presenti che lo hanno seguito lungo le scale. Addirittura, negli androni di Palazzo Luigi Razza, si è assistito ad un aspro scambio di battute tra il presidente del consiglio comunale Stefano Luciano, il quale evidentemente reclamava il diritto del sindaco di salutare i convenuti, e il dirigente regionale del Pd Giovanni Puccio, che dal canto suo era intervenuto per placare gli animi e cercare di riportare in aula il sindaco.

Non vi è stato tuttavia, come detto, verso di far desistere il primo cittadino del suo intendimento. Lo stesso, respingendo fermamente gli inviti a tornare in aula, ha poi preferito “riparare” nel suo ufficio. Sdegno per l’accaduto è stato manifestato da diversi presenti.

C’era anche l’esponente Pd Michele Soriano che ha così ricostruito la vicenda, lanciando un duro atto d’accusa nei confronti di Bruno Censore:

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