sabato,Dicembre 7 2024

Elezioni, sul futuro del porto il primo confronto dello speciale Vibo Valens: ecco come partiti e coalizioni immaginano lo sviluppo dello scalo

Parte col botto il format dedicato alle comunali vibonesi. In studio i rappresentanti delle quattro formazioni politiche in campo per parlare dei ritardi dell'infrastruttura e delle sue prospettive di rilancio

Elezioni, sul futuro del porto il primo confronto dello speciale Vibo Valens: ecco come partiti e coalizioni immaginano lo sviluppo dello scalo

Un confronto serrato, a tratti tagliente, nel corso del quale sono emerse visioni e idee a volte similari, altre diametralmente opposte, su un argomento cardine della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Vibo Valentia: il ruolo strategico del porto di Vibo Marina e le sue prospettive di sviluppo.
Parte con il botto Vibo Valens, la nuova iniziativa editoriale del Network LaC (per scoprire la sezione, clicca qui), che accompagnerà settimanalmente l’elettorato vibonese all’appuntamento con le urne previsto per l’8 e il 9 giugno prossimi.
Quattro puntate tematiche, inserite nel collaudato format Dentro la Notizia, condotto da Pier Paolo Cambareri, che ospiteranno di volta in volta i rappresentanti delle formazioni politiche che si contenderanno la maggioranza all’interno del Consiglio comunale dell’unico capoluogo di provincia al voto nella prossima tornata amministrativa.

Nella puntata d’esordio, dedicata allo scalo portuale cittadino, a prendere posto negli studi centrali di LaC Tv sono stati il consigliere comunale uscente Domenico Console (candidato della coalizione di centrodestra che sostiene Roberto Cosentino a sindaco), Domenico Serrao, segretario regionale di Rifondazione comunista (a sostegno della candidatura a sindaco di Marcella Murabito), DaniloTucci (consigliere uscente e candidato con la coalizione di centro che sostiene Francesco Muzzopappa) e il deputato del Movimento 5stelle RiccardoTucci (per la coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura a sindaco di Enzo Romeo). Ad aggiungere elementi di riflessione e spunti al dibattito, in veste di opinionisti, i giornalisti Nicola Lopreiato, direttore di NoiDiCalabria e già caporedattore di Gazzetta del Sud, e Stefano Mandarano, caporedattore di LaC News24.

La vocazione del porto di Vibo Marina tra esigenze industriali e prospettive turistiche, il ruolo del Comune di Vibo Valentia nella strategia di sviluppo dei servizi connessi alle attività portuali, il valore del retroporto, la delocalizzazione dei depositi costieri, gli investimenti privati e gli interventi pubblici di riqualificazione: questi gli argomenti principali sui quali gli ospiti hanno ampiamente dibattuto, nel rigido rispetto delle regole della par condicio, nel corso di un confronto arricchito dai contributi realizzati dalla redazione giornalistica che hanno consentito a spettatori e rappresentanti delle forze politiche di calarsi in pieno nella dimensione oggetto di analisi.

Così, se per il segretario di Rifondazione comunista Domenico Serrao, le maggiori responsabilità del mancato sviluppo e del degrado che si registra nell’area portuale sono da addebitarsi al Comune di Vibo Valentia, il deputato Tucci ha ricordato l’impegno per il reperimento dei fondi pubblici per le opere infrastrutturali, richiamando la parte avversa alle proprie responsabilità gestionali negli anni che hanno visto il centrodestra al governo della città.

Dal canto suo, Danilo Tucci ha evidenziato come l’azione messa in atto dallo stesso Comune vibonese si sia dimostrata poco incisiva e scarsamente produttiva e come sostanzialmente il potenziale economico e turistico del porto sia rimasto ampiamente inespresso. Domenico Console ha obiettato come, trattandosi di un porto di rilievo nazionale, le competenze ricadano sullo Stato e dunque sull’Autorità di sistema portuale, rivendicando però all’azione dell’Amministrazione uscente la capacità di aver favorito investimenti privati anche nella vicina area industriale.

È stato il giornalista Nicola Lopreiato a richiamare l’attenzione sulla visione strategica legata allo scalo, chiedendo “quale porto immaginano nel futuro” i rispettivi candidati sindaco e, dunque, puntando l’obiettivo sulla reale vocazione dello scalo. Dal dibattito, saldamente condotto da Pier Paolo Cambareri, è emersa la sostanziale necessità di contemperare le varie attività con un occhio di riguardo alla ricettività turistica, senza tralasciare l’implementazione dei servizi, e, al contempo, la salvaguardia dei posti di lavoro legati alle attività dell’industria e della pesca.

Ma è sulla delocalizzazione dei depositi costieri che il dibattito si è acceso, con Console che ha lasciato chiaramente intendere la possibilità di un loro trasferimento e riconversione in spazi di ospitalità turistica, mentre Danilo Tucci ha messo in evidenza l’impossibilità di reperire i fondi per attuare la delocalizzazione, richiamando l’esigenza di tutelare le attività e l’indotto. Riccardo Tucci ha sferzato la controparte rimproverando l’incapacità di far leva sulla filiera istituzionale che oggi vede il centrodestra governare vari livelli amministrativi da Roma in giù. Per Serrao, infine, le responsabilità vanno attribuite ad una politica trasversale che ha perseguito interessi di parte trascurando le necessità del territorio. Sul punto il giornalista Stefano Mandarano ha introdotto un ulteriore elemento, ricordando come le concessioni dei depositi siano quasi a scadenza e come la movimentazione degli idrocarburi a Vibo Marina frutti circa 250 milioni di euro di accise l’anno che finiscono allo Stato centrale che, a sua volta, ne destina il 10 per cento (25 milioni di euro) alla Regione Calabria, mentre nulla ottiene il Comune vibonese.

Infine, la riflessione scaturita dalla voce dei residenti della frazione portuale, alcuni dei quali hanno dichiarato, al microfono della giornalista di LaC News24 Cristina Iannuzzi, la loro intenzione di astenersi dal voto perché sostanzialmente delusi dalla politica nel suo insieme. 
È possibile rivedere l’intera puntata di Vibo Valens su LaC Play.

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