giovedì,Aprile 25 2024

«Acqua questione irrisolta». Russo (Pd) striglia la maggioranza

Evidenziato lo sperpero di risorse pubbliche, la mancanza di analisi in autotutela e il rischio per il Comune di esporsi a richieste di risarcimento da parte degli utenti.

«Acqua questione irrisolta». Russo (Pd) striglia la maggioranza

Un «approccio sbagliato». È quello che secondo il consigliere comunale di minoranza Giovanni Russo, l’Amministrazione guidata dal sindaco Elio Costa sta tenendo sul problema acqua. Ciò per più di un motivo: intanto perché «si stanziano oltre 42mila euro per monitorare eventuali allacci abusivi» mentre si «ignora completamente lo studio Ato che potrebbe contribuire ad individuare perdite della rete idrica»; poi per «la necessità di fare cassa da parte del Comune che porta a sottovalutare altri aspetti come l’esigenza di fornire un servizio di qualità»; e , ancora, la «mancanza di analisi in autotutela che, come si evince dal sito istituzionale, sono ferme all’anno scorso».

Per Russo è il caso di dire che, sul problema acqua, «si naviga a vista» e che «i proclami da campagna elettorale sono rimasti tali visto che niente è cambiato, nessun problema è stato risolto. I cittadini continuano a non sapere se l’acqua è potabile, pur continuando a pagarla come tale». Viene il dubbio, a Russo, che «gli attuali amministratori non conoscano i “rischi” a cui va incontro il Comune». Già, perché «la carta del servizio idrico integrato», approvata nello scorso quinquennio, fissando «i criteri per l’erogazione del servizio», costituisce «un impegno formale del Comune nei confronti degli utenti» ai quali dovrà rispondere, pena la richiesta di indennizzo, in relazione a «ben precisi parametri stabiliti dall’Ufficio tecnico» e relativi alle «caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua, alla portata di esercizio e alla pressione minima e massima».

Va da sé che Russo evidenzi come «il Comune farebbe bene a mettersi in regola rispetto al servizio di erogazione di un bene essenziale, se non vuole incorrere in numerosi di richieste di risarcimento che altri problemi porterebbero alle già vuote casse comunali».

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