Sanità Vibo, Mammoliti (Pd) contro Occhiuto: «Convocato il Consiglio regionale lo stesso giorno della Conferenza dei sindaci, che coincidenza…»
Il consigliere dem: «Ho l’impressione che si faccia di tutto per evitare il confronto con i rappresentanti di questo territorio». E propone di rinviare l'Assemblea dei primi cittadini

«È del tutto evidente e incomprensibile che chi possiede ruoli di governo, ai vari livelli, sulla sanità vibonese continui a sfuggire dalle proprie responsabilità. Ho l’impressione che si faccia di tutto per evitare il confronto con gli attori di questo territorio». È quanto si legge in una nota a firma del consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti.
Chiaro è il riferimento al presidente Occhiuto e alla sua squadra perché «domani alla Conferenza dei sindaci, da tempo convocata e con all’ordine del giorno punti importanti, i consiglieri regionali e il governatore, con tutta probabilità, non potranno partecipare in quanto è intervenuta, guarda caso in data successiva, la convocazione del Consiglio regionale per le ore 14».
Poi Mammoliti sostiene che «sarebbe utile che il presidente della Conferenza dei sindaci», il primo cittadino di Mileto Salvatore Fortunato Giordano «valutasse l’opportunità di volerla rinviare». E che «qualora ciò non avvenisse sarebbe comunque utile prevedere un successivo e apposito incontro con i consiglieri regionali del territorio, con la terna commissariale, il direttore generale di Azienda Zero e il presidente-commissario ad acta».
«L’approccio minimale e burocratico sul sistema sanitario pubblico vibonese è paradigmatico della chiara volontà di non volersi concretamente confrontare con i drammatici problemi reali preferendo un approccio inconcludente e mellifluo», prosegue il consigliere regionale Pd.
Infine Mammoliti informa che nei prossimi giorni promuoverà «un’apposita iniziativa pubblica per illustrare alcune azioni che ritengo opportuno intraprendere. La critica situazione sanitaria vibonese non può essere affrontata esclusivamente con soluzioni rallentate e/o esclusivamente ordinarie».