venerdì,Aprile 19 2024

Nuovo coordinamento per il Pd Calabria: ci sono quattro vibonesi

Annunciato dal commissario Stefano Graziano che ha assicurato: «coinvolte tutte le anime del partito calabrese». Ma non mancano le polemiche

Nuovo coordinamento per il Pd Calabria: ci sono quattro vibonesi

«Diamo vita ad un coordinamento politico per rilanciare l’azione del Partito democratico sul territorio e per gettare le basi per il ritorno ad una gestione ordinaria dello stesso». Così Il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria, Stefano Graziano, annuncia la costituzione di un coordinamento che, è scritto in una nota, «vedrà coinvolte tutte le anime del partito calabrese». Al suo interno anche quattro esponenti del Vibonese. Si tratta del segretario provinciale Enzo Insardà, del consigliere regionale Luigi Tassone, di Teresa Esposito e di Raffaele Mammoliti.

Questo l’elenco completo dei componenti del coordinamento: Antonio Viscomi; Vincenzo Insardà; Giovanni Puccio; Gianluca Cuda; Marco Miccoli; Franco Iacucci; Giuseppe Falcomatà; Domenico Bevacqua; Carlo Guccione; Nicola Irto; Libero Notatarangelo; Luigi Tassone; Teresa Esposito; Luigi Barbera; Domenico Battaglia; Giovanni Nucera; Cosima Pacifici; Nensi Spatari; Andrea Tripodi; Sebi Romeo; Carolina Girasole; Angela Robbe; Sergio Arena; Fabio Guerriero; Raffaele Mammoliti; Maria Saladino; Luciano Di Leone; Giuseppe Giudiceandrea; Pietro Lecce; Ferdinando Nocito; Gianluca Succurro; Aldo Zagarese.

Critiche da Orfini e Guglielmelli

Critiche dal parlamentare Pd Matteo Orfini che su Twitter ha scritto: «Piccole (si fa per dire) cose che capitano il 12 agosto: il Pd della Calabria nomina il nuovo coordinamento regionale per “rilanciare il partito”. 32 persone. Solo 6 donne. Più che un rilancio è un ritorno al secolo scorso».

Scelte stigmatizzate anche da Azione riformista, area che fa capo all’ex segretario Pd di Cosenza Luigi Guglielmelli. «La nomina commissariale del coordinamento regionale del PD calabrese è un atto di grave faziosità e rottura politica. L’assenza di giovani e donne, inoltre, ci fa ritenere che siamo di fronte al varo del gabinetto del commissario e non di un coordinamento politico. Invece che finalizzare la propria azione alla laboriosa ricostruzione della unità politica dei gruppi dirigenti del partito – prosegue la nota – la mission commissariale si dedica prevalentemente a generare divisioni, spaccature e, persino, fomentare odio e avversione tra i dirigenti e i militanti del nostro partito. È, dunque, evidente che tale coordinamento non è affatto funzionale allo svolgimento del congresso in tempi brevi ma è sostanzialmente un artificio per accentuare il conflitto della dialettica interna e creare le condizioni per un allontanamento sine die dell’appuntamento che dovrebbe sancire il passaggio dalla gestione commissariale a quella degli organismi ordinari».

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