giovedì,Marzo 28 2024

Sinistra italiana mette radici a Stefanaconi e Sant’Onofrio, Raniti coordinatore del circolo

Nei giorni scorsi il congresso fondativo alla biblioteca comunale stefanaconese alla presenza, tra gli altri, del segretario regionale Angelo Broccolo e del dirigente nazionale e sindaco di Cinquefrondi Michele Conìa

Sinistra italiana mette radici a Stefanaconi e Sant’Onofrio, Raniti coordinatore del circolo

Si è celebrato nei giorni scorsi il congresso fondativo del circolo “Stefanaconi-Sant’Onofrio” di Sinistra Italiana. L’iniziativa politica, presieduta da Matteo Malerba della segreteria regionale del partito, ha visto al tavolo della presidenza anche Marcello Mattioli e Domenico Pondaco, consiglieri comunali di maggioranza rispettivamente a Sant’Onofrio e Stefanaconi. Ad introdurre i lavori Nicola Arcella, della segreteria provinciale, padrone di casa, che ha ricordato il professor Giuseppe Matina, icona della sinistra a Stefanaconi, scomparso qualche mese fa. Tra gli ospiti, oltre ai rappresentanti di diverse associazioni e cooperative operanti nel territorio dei due comuni limitrofi, si è registrata la presenza di Mary Marcello, vicesindaco di Sant’Onofrio, e di Salvatore Solano, sindaco di Stefanaconi, che ha ricordato la sua lunga militanza politica nel Pds-Ds-Pd e l’importanza di una nuova “questione morale”, di berlingueriana memoria, per la politica odierna; non poteva mancare Luigino Denardo, segretario generale della Cgil, sempre presente ai congressi di Sinistra Italiana, come lui stesso ha tenuto a sottolineare.

Presenti anche i dirigenti provinciali Franco Sammarco, Fortunato Petrolo, Silvio Primerano e il coordinatore del circolo del capoluogo Giuseppe Ambrosio.

«La costituzione di un circolo è la conclusione di un percorso ma anche un inizio – ha dichiarato il segretario regionale Angelo Broccolo -, e noi tutti siamo attesi da un duro lavoro su questo territorio, che necessita di forti investimenti dello Stato per uscire dalla crisi culturale, morale e economica in cui versa. SI è autonoma ma non settaria, se ci sono le condizioni si assume le responsabilità di governare e amministrare, come appunto a Sant’Onofrio, a Stefanaconi, ma anche a Pizzo e Cinquefrondi. Stiamo lavorando da mesi a una costruzione di una lista unica di sinistra, plurale e inclusiva, aperta ai partiti, ai movimenti e alle associazioni che non si riconoscono in nessuna delle linee politiche dei tre poli esistenti (Centrodestra, Pd e M5S)».

Era anche presente una folta delegazione di Cinquefrondi, guidata dal sindaco Michele Conìa (direzione nazionale di Sinistra Italiana). Per Conìa, «la sfida è mantenere, quando si va al potere, ciò che si diceva prima». Obiettivi puntati soprattutto sulla sanità con lo stesso primo cittadino del centro reggino molto duro con il governo nazionale e con quello regionale, accusando Oliverio e Scura, entrambi dello stesso partito, di un balletto sulla sanità che gioca sulla pelle dei cittadini.

«Dodici milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi – ha aggiunto il coordinatore provinciale Gernando Marasco – è questa la prima emergenza nazionale! Un reddito minimo garantito per chi vive al di sotto della soglia di povertà manca solo in Italia e Grecia; oltre alla povertà, si contrasterebbero anche lo sfruttamento sul lavoro, l’emigrazione di giovani istruiti e non, la criminalità e il clientelismo. I fondi necessari si possono trovare, quella che è mancata finora è stata la volontà politica».

Ad Aurelio Raniti, neo-coordinatore del circolo di Stefanaconi-Sant’Onofrio (che si va ad aggiungere a quelli di Vibo e Pizzo), sono toccate le conclusioni: «Faremo da ponte tra le due amministrazioni, non dimenticando mai di confrontarci con i cittadini, per raccoglierne le istanze e dar loro risposte concrete. Sappiamo che ci sono questioni delicate come l’imminente avvio dei lavori dell’Eco-distretto e l’accoglienza dei migranti e faremo la nostra parte, così come la faremo ogni qualvolta sarà necessario intervenire per lo sviluppo e il bene della comunità: come diceva Palmiro Togliatti, il socialismo inizia con la conquista di una fontanina in un paese».

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