venerdì,Aprile 26 2024

Comune di Vibo, tagliate le deleghe all’assessore Franca Falduto

Il sindaco Maria Limardo revoca la competenza sulle Politiche sociali. Settore cruciale nell’emergenza Covid19 già oggetto di furiose polemiche all’interno della maggioranza

Comune di Vibo, tagliate le deleghe all’assessore Franca Falduto
Franca Falduto
L’assessore Franca Falduto

Un sostanzioso taglio alle materie di sua competenza. Una revoca che ha il sapore dello strappo irrimediabile. La delega alle Politiche sociali nella Giunta comunale di Vibo, già in capo all’assessore Franca Falduto, passa al sindaco Maria Limardo che la trattiene a sé insieme alle materie sulle quali era già competente. Lo ha deciso proprio il primo cittadino che, con decreto n. 6 del 24 settembre, ha proceduto ad una rimodulazione che lascia indenni gli altri esponenti dell’esecutivo e “colpisce” la sola Falduto, cui restano le competenze sulla Pubblica istruzione. La docente, responsabile delle Consulte studentesche regionali, ne esce di conseguenza molto ridimensionata e non è da escludere che si riservi contromosse di fronte all’atto di “sfiducia” indirizzatole dal sindaco. La Falduto, in verità, era finita nell’occhio del ciclone già da qualche tempo e non è da escludere neppure che il primo cittadino meditasse già da tempo tale provvedimento. Accesi gli scontri in Consiglio e in Commissione politiche sociali sul suo operato, che avevano creato non pochi malumori nella stessa maggioranza. Contrasti insanabili, poi, tra l’assessore e l’ex presidente di Commissione, il consigliere di maggioranza Lorenza Scrugli, che le rimproverava: «l’assoluta mancanza di progettazione, informazione e spesa dei finanziamenti destinati al welfare», arrivando a dimettersi dall’incarico. Ancora, in pieno lockdown, forti divergenze in merito alla gestione dell’emergenza sociale ingenerata da quella sanitaria e, ultima ma non ultima, il duro scontro – che ha infine condotto all’uscita della maggioranza del gruppo Vibo Valentia da vivere – ingenerato dall’utilizzo dei 500mila euro del Fondo povertà, destinato ai percettori del reddito di cittadinanza e «dirottato in maniera irregolare per l’emergenza Covid». Con la Scrugli che, in quella circostanza, arrivò a definire l’assessore «politicamente inadeguata». Se alla base della decisione del sindaco vi siano effettivamente queste circostanze non è dato saperlo, anche perché la Limardo non ha ancora motivato la scelta. Non è tuttavia peregrino pensare che i dissapori creati all’interno di una maggioranza sempre più turbolenta abbiamo inciso sulla revoca dell’importante e delicata delega.

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