lunedì,Maggio 13 2024

Elezioni regionali: spunta anche il nome del sindaco di Vibo Maria Limardo

A tessere la “tela” è il senatore Mangialavori che dovrà vincere le resistenze di catanzaresi e cosentini. La “mossa” eviterebbe al primo cittadino di sprofondare politicamente insieme ad un Comune in “bancarotta” ed alle prese con paventate infiltrazioni mafiose. L’ultima parola spetta a Berlusconi

Elezioni regionali: spunta anche il nome del sindaco di Vibo Maria Limardo
Jole Santelli

E’ già tempo di “grandi manovre” in Calabria in vista delle prossime elezioni regionali. In piena emergenza Covid ed a due settimane esatte dal tragico decesso di Jole Santelli, senatori, deputati, consiglieri regionali e partiti di destra e sinistra sono in pieno movimento per trovare la “quadra” sul nominativo da spendere per la corsa alla guida della giunta regionale calabrese. Molto probabile le nuove elezioni regionali si svolgano a fine gennaio, data che potrebbe tuttavia slittare a marzo per via dell’emergenza coronavirus. Spetterà in ogni caso al presidente facente funzioni, Nino Spirlì, indicare la data del voto. [Continua]

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia

La scelta del governatore spetta a Forza Italia, avendo peraltro la Lega già “dato” con le recenti amministrative di Reggio Calabria (dove ha vinto nuovamente il centrosinistra con Giuseppe Falcomatà che ha avuto la meglio su Antonino Minicuci) e dove Fratelli d’Italia non ha ancora la forza numerica per poter esprimere un proprio candidato alla guida della Regione. L’ultima parola, con buona pace dei calabresi, spetterà al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che ancora una volta – come già per Jole Santelli – dovrà dare il proprio Ok finale sul nominativo prescelto che dovrà correre per la presidenza della giunta regionale.

I “papabili” e le diverse strade

Sergio Abramo

Diversi gli esponenti “azzurri” già in movimento e che in queste ore stanno tessendo le proprie “trame” per sponsorizzare sui tavoli romani che contano i loro candidati. Nel cosentino si dà per certo che il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Calabria dovrà per forza di cose provenire dalla provincia di Cosenza al fine di garantire continuità a quello che a tali latitudini definiscono come “progetto Santelli”, atteso anche che il reggino, dopo la sconfitta alle comunali di Reggio Calabria, ha fatto registrare diverse crepe nella coalizione di centrodestra. Resta il catanzarese, che ha nel sindaco di Catanzaro Sergio Abramo l’uomo forte ma che tuttavia sconta due “ostacoli” non da poco: le posizioni ultimamente più vicine di quest’ultimo alla Lega rispetto a Forza Italia ed il fatto che alle ultime regionali è stato proprio Silvio Berlusconi in persona a non dare il suo via libera ad Abramo preferendogli Jole Santelli.

Gianluca Gallo

Per quanto riguarda il cosentino, tre sono i nomi che si fanno al momento quali successori di Jole Santelli: il vicepresidente di Forza Italia alla Camera dei deputati, Roberto Occhiuto, fratello del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto; il consigliere regionale Gianluca Gallo, già sindaco di Cassano allo Jonio, il più votato alle ultime regionali e che godrebbe del sostegno degli altri assessori regionali; la senatrice di Forza Italia Fulvia Caligiuri, vicina al vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.  

Mangialavori punta sulla Limardo

Silvio Berlusconi e Giuseppe Mangialavori

In tale partita a “scacchi” ecco però inserirsi anche il senatore vibonese di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, il quale – forte di un legame con la senatrice Lucia Ronzulli, fra le più strette collaboratrici di Berlusconi – starebbe puntando sull’attuale sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, quale candidata di Forza Italia alla guida della Regione Calabria. Per “dribblare” le ovvie resistenze a tale candidatura da parte dei cosentini e dei catanzaresi, il senatore vibonese Giuseppe Mangialavori starebbe cercando di stringere un’alleanza a tal fine con il deputato reggino di Forza Italia, Francesco Cannizzaro.

Maria Limardo

La “mossa” del senatore Giuseppe Mangialavori per molti andrebbe vista sotto una duplice chiave di lettura: non solo ottenere per il Vibonese un risultato politico mai raggiunto sinora (avere un presidente della giunta regionale, visto che di candidati alla presidenza della Regione Calabria il territorio vibonese ha già avuto per ben due volte Pippo Callipo – stretto congiunto di Mangialavori, fra l’altro – ma è stato bocciato dagli elettori), ma anche togliere dalle “sabbie mobili” il sindaco Maria Limardo, da lui fortemente voluta a primo cittadino nelle amministrative del maggio dello scorso anno e che non naviga di certo in buone acque. Nonostante Maria Limardo sia infatti in carica a “palazzo Luigi Razza” da poco più di un anno, le “nubi” che si addensano all’orizzonte del Municipio non sono affatto delle migliori.

Il Comune di Vibo viaggia infatti verso un buco finanziario che potrebbe allargarsi a dismisura e raggiungere quota 61 milioni di euro se la Corte dei Conti non dovesse accettare le “giustificazioni” degli attuali amministratori. Bene che vada, il Comune di Vibo si troverà comunque con un dissesto finanziario di circa venti milioni di euro. Decisamente troppo per tenere fede alle tante promesse elettorali sbandierate ai quattro venti dalla coalizione vincitrice delle elezioni amministrative a Vibo e sinora non mantenute (pesciolini nella vasca di piazza municipio a parte). C’è poi un altro motivo che spingerebbe il senatore Giuseppe Mangialavori a giocare la “carta” Maria Limardo in vista delle elezioni regionali. Oltre ad una probabile vittoria in mancanza di valide candidature dal fronte del centrosinistra (che a gennaio non avendo un proprio candidato si è affidato all’imprenditore Pippo Callipo – peraltro ritiratosi da consigliere regionale poche settimane dopo il voto e che nelle politiche del 2018 aveva sostenuto il centrodestra, cioè Mangialavori e Wanda Ferro – perdendo rovinosamente), un “trasloco” della Limardo alla guida della giunta regionale non solo accrescerebbe enormemente il suo peso politico (di Mangialavori) ma eviterebbe anche “l’onta” del possibile invio di una Commissione di accesso agli atti al Comune di Vibo Valentia per accertare eventuali infiltrazioni mafiose e riporterebbe il Comune alle elezioni in tempi brevi.

Sull’ente locale pende infatti da tempo l’inchiesta del pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo, e della Guardia di Finanza che ipotizzano a carico di persone note (cioè iscritte nel registro degli indagati a modello 21, ma i cui nominativi sono ancora coperti da segreto investigativo) i reati di concorso esterno in associazione mafiosa ed illecita concorrenza negli appalti con minaccia mafiosa. Azzerare tutto e sbaragliare le carte anche a palazzo “Luigi Razza”, con nuove elezioni amministrative in caso di successo di Maria Limardo alla Regione, potrebbe quindi essere la “parola d’ordine” fra le fila degli azzurri vibonesi, molti dei quali vivono da mesi con l’incubo di coinvolgimenti in vicende giudiziarie di un certo peso e sentono da tempo tintinnio di manette ad ogni sirena che passa (anche se spesso è solo l’ambulanza).

Fantapolitica? Non proprio se è vero, com’è vero, che in caso di candidatura di Maria Limardo alla guida della Regione Calabria, diversi sindaci e assessori del Vibonese sono pronti a scendere in “campo” in prima persona candidandosi a consiglieri regionali cercando di evitare anche loro – in alcuni casi – l’invio di una Commissione di accesso agli atti nei propri Comuni. Accesso antimafia che in alcuni enti locali – prossima retata giudiziaria o meno – appare tuttavia inevitabile alla luce di conclamati legami (di cui la Prefettura di Vibo Valentia al pari della Commissione parlamentare antimafia sono ben al corrente) che finiscono per svilire prestigio e credibilità che un Comune deve pur sempre conservare. L’ultima parola, però – come già detto – in tema di candidati alla presidenza della Regione spetta per il centrodestra a Silvio Berlusconi. Chi vivrà, vedrà.

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