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«In relazione alle dichiarazioni espresse dai consiglieri provinciali La Sorba e Lentini, Noi Moderati giudica troppo semplicistica e superficiale la loro presa di posizione di forte censura nel momento in cui hanno accusato alcune forze politiche di aver attribuito una connotazione politica alla seduta per l’approvazione del bilancio». È quanto si legge in una nota diffusa da Noi Moderati, a pochi giorni dal Consiglio provinciale che ha visto i consiglieri di Centro Destra per Vibo e Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza lasciare l’aula.
«Il Bilancio – prosegue la nota – non è solo un documento tecnico, ma rappresenta anche la sintesi di scelte politiche di grande rilevanza, dove il loro rinvio, come si dice, può sembrare una soluzione temporanea per superare momenti di impasse, ma in realtà rischia di essere un modo per evitare di affrontare i problemi con la dovuta responsabilità e trasparenza, una sorta di pannicello caldo al fine di sopravvivere senza affrontare problematiche serie e non più procrastinabili. Principio democratico assodato è che alcune decisioni politiche non sono rinviabili all’infinito e, a maggior ragione, non possono essere subordinate ai propri desiderata, perché hanno un impatto diretto sulla vita delle persone, nella fattispecie sulla stabilità dei Tis e sul futuro della comunità».
Quindi il riferimento alle parole espresse da La Sorba e Lentini a margine della seduta: «Accusare alcune forze politiche di aver deciso diversamente – scrivono da Noi moderati -, senza considerare le ragioni che hanno portate a questa scelta, può sembrare un modo per scaricare le proprie responsabilità, invece di affrontare i problemi con serietà e maturità. Quelle stesse forze politiche, oggi maldestramente messe sotto accusa dalla estemporanea uscita dei consiglieri citati, hanno anteposto alle loro posizioni la massima disponibilità ad ogni decisione che tenesse presente l’interesse delle famiglie interessate dal processo di stabilizzazione, subordinando le più volte espresse posizioni politiche a tale tipo di interesse, verso cui si sono posti in posizione di massima duttilità. Sono altri quelli che vorrebbero usare questi interessi per far prevalere proprie utilità, nella fattispecie presidente e vice presidente stanno usando l’arma del ricatto per barattare scelte amministrative dovute con imposizione politiche, tanto è ormai noto a tutti gli attori della vicenda».
«Il bene comune – viene rimarcato – deve essere l’obbiettivo di tutti e per raggiungerlo occorre assumere decisioni anche forti e spesso impopolari, tenendo però presenti le dinamiche politiche e le reali necessità dei tanti, evitando di considerare preponderanti solo le proprie. La stabilità dei Tis e la corretta gestione del Bilancio sono questioni troppo importanti per essere trattate come semplici faccende politiche rinviabili o, peggio, come strumenti di propaganda. È il momento di essere seri, di mettere da parte le polemiche e di lavorare insieme per trovare soluzioni concrete e condivise, il benessere della comunità merita un impegno reale e responsabile, non giochi di potere o rinvii superficiali».

