«Sia chiaro: finché esisterà una reale disponibilità alla delocalizzazione, non ho alcuna intenzione di fare forzature sulla vicenda che riguarda Meridionale Petroli. E finora abbiamo sempre registrato la massima disponibilità da parte dell’azienda e dell’Autorità portuale».

Il sindaco di Vibo Enzo Romeo, aprendo ieri il Consiglio comunale, ha deciso di piantare qualche paletto in bella vista per far fronte «a prese di posizione da parte di soggetti privati, alle quali abbiamo risposto con trasparenza e chiarezza». «Tutto ciò che facciamo, come sindaco e come amministrazione comunale, è esclusivamente nell’interesse della collettività». Romeo non l’ha citato, ma era chiaro il riferimento all’imprenditore Francesco Cascasi e al suo progetto da 27 milioni di euro per trasformare il volto di Vibo Marina con 300 nuovi posti barca e due hotel. Cascasi, infatti, ha convocato recentemente la stampa proprio per denunciare «l’assenza della politica», che a suo dire non si starebbe impegnando abbastanza per scongiurare il rinnovo ventennale della concessione demaniale a Meridionale Petroli. Un’eventualità che, sempre secondo Cascasi, oltre a tradire l’orientamento unanime del Consiglio comunale, mette a serio rischio il suo investimento.

«La tutela dei posti di lavoro sono una priorità»

La risposta di Romeo, dunque, è arrivata in Consiglio comunale: «Tutto ciò che facciamo, personalmente come sindaco e come amministrazione comunale, è esclusivamente nell’interesse della collettività. Rispettiamo i lavoratori, l’indotto e le famiglie: ogni posto di lavoro va tutelato. Ecco perché non ci saranno forzature». In altre parole, pur ribadendo l’obiettivo della delocalizzazione dei depositi di carburante, che dovrebbero essere spostati nell’area industriale di Porto, il primo cittadino ha sottolineato che la priorità assoluta è non compromettere i livelli occupazionali, dunque evitare qualunque rischio di chiusura dell’azienda presente a Vibo Marina dalla fine degli anni ’50. «Meridionale Petroli deve chiudere da una parte e riaprire contemporaneamente dall’altra, senza interruzioni e senza danno per i lavoratori e le loro famiglie. Ecco perché puntiamo a un rinnovo breve della concessione, che non può essere certo di vent’anni e neanche di dieci, ma deve comunque durare il tempo necessario a spostare l’attività e i serbatoi in un altro sito industriale dove continuare a produrre senza soluzione di continuità».

La conferenza dei servizi semideserta

Intanto, però, venerdì scorso a Gioia Tauro, alla prima riunione della Conferenza dei servizi che deve valutare le opzioni in campo e produrre i relativi atti amministrativi, si è presentato soltanto il rappresentante del Comune, «un avvocato di Milano - ha spiegato Romeo - che offre la sua consulenza a titolo gratuito». Da qui il rimborso di 690 euro per le spese di viaggio sostenute dal professionista. Una circostanza che ha fatto sollevare più di un sopracciglio, soprattutto tra i banchi dell’opposizione, che ha contestato sia il ricorso a un professionista esterno, sia la qualità della sua consulenza.

Le critiche dell’opposizione: «Raccontate barzellette»

In particolare, estremamente critico è stato il capogruppo di Cuore Vibonese, Giuseppe Cutrullà, che ha definito una «barzelletta» l’impegno del Comune sulla delocalizzazione dei serbatoi: «Il Consiglio si è espresso in maniera unanime su questo, eppure l’Amministrazione Romeo non ha adottato alcun atto conseguenziale, a cominciare da quello più importante: la modifica del Psc». In quello che un tempo si definiva Piano regolatore, infatti, all’articolo 27 viene rimarcata la destinazione industriale dell’area in cui sorgono i grandi serbatoi che riforniscono di carburante gran parte della Calabria. In altre parole, lo strumento urbanistico in vigore non prevede una finalità turistica per quella zona. «E senza una modifica al Psc quelle che fate sono solo chiacchiere - ha detto l’esponente del gruppo di opposizione rivolgendosi alla giunta -. Stando così le cose è chiaro a tutti come andrà a finire, perché è già scritto nel Psc che non avete modificato».

«Osservazioni per la delocalizzazione come pensierini da scuola elementare»

Una critica che Cutrullà ha corroborato richiamando il contenuto delle “osservazioni” con cui il legale del Comune si è presentato alla Conferenza dei servizi: «Due paginette senza riferimenti legislativi, senza il richiamo a norme e precedenti. Pensierini che un bambino che frequenta le elementari avrebbe potuto scrivere meglio. Come credete di poter sostenere efficacemente la delocalizzazione degli impianti in questo modo?».