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Di Nico De Luca
Una sala gremita, la tensione tipica della campagna elettorale e un Matteo Salvini in grande spolvero, determinato a lanciare la sfida. Il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è tornato in Calabria – questa volta a Catanzaro – per presentare ufficialmente la lista del Carroccio in vista delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre. Un appuntamento cruciale per il centrodestra, che punta sulla riconferma del presidente uscente Roberto Occhiuto, presente all’incontro, e che per Salvini rappresenta anche un banco di prova per testare il peso della Lega nel Mezzogiorno. «L’obiettivo è chiaro: arrivare primi», ha dichiarato senza giri di parole il numero uno del Carroccio. «Siamo certi che la Lega avrà un risultato straordinario. Il nostro lavoro in questi anni parla per noi. I calabresi hanno toccato con mano cosa significa avere una Lega di governo». Il riferimento è ai 18 miliardi e mezzo di euro destinati dal suo ministero alla Calabria, risorse che, secondo Salvini, «non hanno precedenti nella storia italiana».
Ma soprattutto al Ponte sullo Stretto, divenuto ormai una bandiera dell’azione leghista. «Un progetto esecutivo approvato, finanziato e pronto a partire. Generazioni di politici ne hanno parlato, oggi invece si apre il cantiere. E non tra mesi, ma tra settimane», ha promesso Salvini. «È un cambio epocale. Restituiremo alla Calabria il ruolo che merita, e riportare i giovani emigrati sarà la nostra missione».
Continuità con Occhiuto e alleanze: «Centrodestra solido, ognuno compete per vincere»
La ricandidatura di Occhiuto viene definita “naturale” da Salvini, che rimarca come la coalizione abbia lavorato in continuità in altre regioni, come le Marche. «Il centrodestra è un’alleanza solida, a differenza di altri che si uniscono solo per interesse. Certo, ognuno compete e punta ad arrivare primo – non ho mai visto nessuno puntare al secondo posto – ma l’unità non è in discussione». Sulle frizioni ancora aperte nelle altre regioni, il segretario della Lega rassicura: «Troveremo l’accordo ovunque, il prima possibile. Nessun tipo di problema».
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