Cultura del dono e dieta mediterranea al centro di un incontro con Avis al Nautico di Pizzo
L'invito ai più giovani ad adottare uno stile di vita sano e diventare donatori di sangue, e la testimonianza di uno studente: «Emozione che vi invito a provare»
Partecipato e interessante incontro mercoledì nell’aula magna dell’Istituto nautico di Pizzo, dove l’Avis provinciale ha interloquito con gli studenti sulla cultura del dono e l’importanza di evitare abusi e seguire una sana alimentazione attraverso la Dieta mediterranea. Dedicato a quest’ultima il libro di Luigi Elia “La dieta Mediterranea Calabrese – uno stile alimentare in armonia con la salute”, presentato durante l’evento da Biagio Cutrì, autore delle tavole, che si è concentrato sull’importanza di una corretta alimentazione. Gli onori di casa al preside, Francesco Vinci, che ha parlato di «incontro che arricchirà la vostra conoscenza, visto l’elevatissimo ruolo dell’Avis in società nel salvare vite. Per cui iscrivetevi, anche pensando che domani il bisogno potrebbe toccare a voi». Stesso pensiero dal sindaco Sergio Pititto che, promettendo all’Avis cittadina locali idonei, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra associazioni, scuola ed enti «per crescere tutti insieme». Sull’importanza della cultura del dono si sono espresse la presidente comunale, Carmen Muzzì, e provinciale, Caterina Forelli. La prima, «commossa di vedere una così folta platea di giovani», ha invitato ad avvicinarsi all’Avis, poiché «ciascuno di voi ha un super potere che scorre nelle vene e permette di salvare vite». [Continua in basso]
Significativa e lucida la testimonianza di un alunno, che la prima cosa che ha fatto con la maggiore età è stata donare: «È un’emozione – ha detto ai compagni – che v’invito a provare». Commossa anche la presidente Forelli, che, descrivendo brevemente l’associazione e la volontà di costituire una consulta dei giovani, ha parlato del dono come dovere civico e morale verso tanti che hanno bisogno: «Perché il sangue è un farmaco che non si fabbrica e una sola sacca fa la differenza tra la vita e la morte». Descritta l’importanza della donazione, sia per salvare vite che per tenere sotto controllo la propria salute (viene controllata anche l’Hiv, che, anche a causa della pandemia, è in aumento tra giovani e meno giovani ma non se ne parla più) Caterina Forelli ha concluso dicendo: «Se lo vorrete e sarà necessario verremo direttamente a scuola con l’autoemoteca».
Ribadito l’invito a «far parte della grande famiglia Avis», il vice presidente regionale Nicodemo Napoli ha spaziato sulla descrizione del sangue e sul funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio, sull’importanza di una corretta alimentazione e sulla necessità di essere in buona salute per donare, sui molteplici e vitali usi delle sacche raccolte, sulle gravi patologie che derivano dall’abuso di sostanze e sulla piaga delle malattie sessualmente trasmissibili. «Arrivati a casa – ha concluso dopo un breve dibattito con gli studenti – riflettete e diventate donatori».
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Vivere sano e donare il sangue, proseguono gli incontri di Avis Vibo nelle scuole