lunedì,Maggio 13 2024

Covid Vibo, tutti in fila sotto la pioggia per il Vax day: disagi e proteste al Palasport – Video

Oggi e domani la campagna vaccinale prevede un’accelerazione ma nonostante l’obbligo di prenotazione manca un ordine di arrivo delle persone che si ammassano dinnanzi ai cancelli

Covid Vibo, tutti in fila sotto la pioggia per il Vax day: disagi e proteste al Palasport – Video
Le persone in fila in attesa di potersi vaccinare

La Regione lo chiama Vax day, ma non c’è grande differenza con un giorno qualsiasi di campagna vaccinale, visto che – a differenza di quanto accaduto nelle settimane scorse – questa volta serve comunque una regolare prenotazione per poter ricevere la propria dose di vaccino. Ma tant’è, anche a Vibo Valentia come in altri 7 centri vaccinali della Calabria, oggi, sabato 24 aprile e domani, festa della Liberazione d’Italia, si tiene il primo Vax day del fine settimana, riservato alle persone tra i 60 e i 79 anni di età e ai soggetti fragili.

Dalle prime ore di questa mattina, a decine si sono presentati dinnanzi al Palazzetto dello Sport di Vibo, all’interno del quale sono allestite le postazioni per la somministrazione del vaccino. Nonostante la prenotazione necessaria, imposta anche per evitare i disagi delle scorse volte, fitti assembramenti sotto la pioggia, fortunatamente non molto intensa, si sono formati dinnanzi al cancello del PalaValentia.

Inevitabile la protesta di molti cittadini, che hanno sottolineato la mancanza di organizzazione e l’assenza di protocolli di smistamento delle persone in fila che potessero evitare alla gente di ammassarsi all’ingresso. «Non sono stati comunicati orari di arrivo da rispettare – afferma una persona in fila – quindi tutti si sono riversati alla rifusa per cercare di entrare e vaccinarsi, secondo il vecchio detto che chi prima arriva meglio alloggia. In questo modo si istiga all’assembramento». La conseguenza, come accennato, è il “tappo” che si è formato dinnanzi ai cancelli oltre i quali ci sono le porte di ingresso al Palasport. Insomma, la solita storia.

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