venerdì,Aprile 26 2024

Sanità: botta e risposta fra Mangialavori (Fi), Sapia e Nesci (M5S)

Al centro della "disputa" fra Forza Italia e Movimento Cinque Stelle, la politica sanitaria in Calabria ed il ruolo esercitato dal commissario Massimo Scura

Sanità: botta e risposta fra Mangialavori (Fi), Sapia e Nesci (M5S)

“C’era una volta il Movimento Cinque Stelle che lottava per la sanità calabrese. C’erano una volta i grillini che invocavano la rimozione del commissario Scura. C’erano una volta gli “onesti” che conducevano battaglie contro i burocrati regionali. C’erano una volta i parlamentari pentastellati che presentavano proposte di legge per riformare l’intero sistema regionale. Oggi, invece, non c’è più niente”. E’ quanto afferma il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori. “La sanità – continua – è stata il loro cavallo di battaglia per cinque lunghi anni, ma adesso che sono al governo i Cinque Stelle tacciono. Durante la scorsa legislatura, i rappresentanti del Movimento, e tra loro soprattutto la deputata Dalila Nesci, hanno condotto aspre battaglie a favore della normalizzazione del sistema sanitario regionale, da quasi dieci anni invischiato in un regime di commissariamento che non ha fatto altro che peggiorare una situazione di per sè già disastrosa. Nesci, in particolar modo, si era distinta per le sue azioni politiche contro il commissario Massimo Scura, il dipartimento Tutela della salute e i manager delle Aziende provinciali e ospedaliere. Ora che il Movimento è al governo, però – prosegue Mangialavori – i suoi rappresentanti calabresi sembrano aver perso la voce e smarrito quella vis polemica che in passato ne aveva contraddistinto l’azione politica. Eppure, i problemi sul tappeto sono sempre gli stessi e, se possibile, forse sono ancora più gravi. Invece, a partire dallo scorso 4 marzo, di Dalila Nesci e dei suoi compagni di movimento si sono completamente perse le tracce. E la sanità – conclude – continua ad andare a catafascio”.                                               Sin qui le dichiarazioni di Giuseppe Mangialavori. Non si è fatta però attendere la replica dei deputati del Movimento Cinque Stelle, Dalila Nesci e Francesco Sapia, membri della Commissione sanità. “Il senatore Giuseppe Mangialavori mangia i fatti quando afferma che il Movimento Cinque Stelle è diventato silente sulla sanità calabrese. Evidentemente – proseguono i deputati del M5S all’Agi – il senatore Mangialavori, che è anche medico, vuole far dimenticare il lungo immobilismo sulla sanità calabrese che ha mostrato da consigliere regionale. Nel ruolo si è distinto per aver accettato supinamente, al pari dei suoi colleghi, le imposizioni del commissario Massimo Scura, il quale ha più volte scavalcato, a partire dall’integrazione “pacco” tra l’ospedale e il policlinico universitario di Catanzaro, le prerogative del Consiglio regionale, che invece il Movimento Cinque Stelle ha difeso a spada tratta. Il governo nazionale in carica – precisano i deputati del M5S – è già intervenuto, intanto sul piano normativo, per rimuovere Scura, ora al capolinea, atteso che il governo di centrosinistra del Nazareno, sodale di Forza Italia in cui milita Mangialavori, ripristinò la compatibilità tra le cariche di governatore regionale e commissario ad acta. Non ci risulta – incalzano i deputati M5S – che Mangialavori abbia come noi prodotto atti parlamentari per la decadenza dei direttori generali delle aziende sanitarie protagonisti di disavanzi di bilancio o che, come noi, abbia presentato proposte di legge per l’aumento dei fondi destinati al Servizio sanitario calabrese. Non risulta che Mangialavori-mangia fatti si sia speso contro la gestione incontrollata, anche da parte di Scura, dei direttori generali nominati dal presidente Mario Oliverio, nè risulta che il senatore forzista abbia speso parole e tempo sulla grave vicenda della Chirurgia ospedaliera di Crotone o sulla storia inquietante delle presunte medicazioni con i cartoni all’ospedale di Reggio Calabria. Perciò – sottolineano Nesci e Sapia – Mangialavori farebbe bene a convincersi che l’operato politico si giudica sui fatti, non sulle chiacchiere o sulle narrazioni fantasiose e cinobalaniche”. 

 

 

 

 

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