mercoledì,Aprile 24 2024

Vibo, vertice in Prefettura sul nuovo ospedale. Occhiuto: «Non resterà un libro dei sogni» -Video

Ma il presidente della giunta della Regione Calabria avverte: «I tempi non saranno brevissimi. È giusto non dare illusioni ai cittadini». E sulla carenza di medici: «Ho chiesto di spingere sulle assunzioni»

Vibo, vertice in Prefettura sul nuovo ospedale. Occhiuto: «Non resterà un libro dei sogni» -Video
Nuovo ospedale a Vibo, vertice in prefettura
Da sinistra verso destra: Roberto Occhiuto, il procuratore Camillo Falvo, il prefetto Roberta Lulli, il sindaco Maria Limardo e il presidente della Provincia Solano

«L’ospedale di Vibo non resterà un libro dei sogni». E’ quanto affermato dal presidente della giunta della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, partecipando ad un vertice a Vibo Valentia alla presenza delle autorità civili e militari del territorio. Il punto sul nuovo nosocomio viene tenuto in Prefettura a Vibo Valentia alla presenza del prefetto Roberta Lulli, del procuratore di Vibo Camillo Falvo, del sindaco di Vibo Maria Limardo e del presidente della Provincia Salvatore Solano. [Continua in basso]

Il presidente della giunta della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha sottolineato l’importanza di un impegno fattivo di tutte le istituzioni affinchè il nuovo ospedale diventi realtà, ma avverte: «I tempi non saranno brevissimi. Bisognerà aspettare tre mesi per la progettazione esecutiva. È giusto non dare illusioni ai cittadini».
Nel corso dell’incontro Regione Calabria, Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e RFI –Rete Ferroviaria Italiana hanno stipulato una convenzione per consentire, congiuntamente, la realizzazione dei lavori di ripristino dell’officiosità idraulica, al fine di mitigare
le condizioni di rischio idraulico per l’abitato di Vibo Marina. Dalla Prefettura si ipotizza l’avvio dei lavori per i primi mesi del 2023. Sulla carenza di personale in ospedale, Occhiuto tira dritto: «Ho detto ai commissari di spingere sulle assunzioni a tempo indeterminato. Purtroppo hanno procedure lunghissime, c’è bisogno di assunzioni veloci. In Calabria potremmo assumere 2500 tra personale medico e infermieristico».

La firma della convenzione per il Fosso Calzone

Nel corso dell’incontro Regione Calabria, amministrazione provinciale di Vibo Valentia e Rfi- Rete Ferroviaria Italiana hanno stipulato una convenzione per consentire, congiuntamente, la realizzazione in tempi brevi dei lavori di ripristino dell’officiosità idraulica del Fosso Calzone, al fine di mitigare le condizioni di rischio idraulico per l’abitato di Vibo Valentia marina. La stipula della convenzione rappresenta un importante passo in avanti per la realizzazione di un’opera propedeutica indispensabile per l’apertura del cantiere del nuovo ospedale di Vibo Valentia, per troppo tempo rimasta inattuata. Nelle prossime settimane il tavolo tornerà a riunirsi per la verifica delle prime lavorazioni e per la predisposizione del sistema di cautele antimafia a tutela dell’impermeabilità dell’opera da potenziali forme di infiltrazioni criminali e per l’esame della situazione della sicurezza del futuro cantiere nel suo complesso.

Il sopralluogo all’ospedale Jazzolino

Al termine dell’incontro, il presidente Occhiuto si è recato all’ospedale Jazzolino per un sopralluogo volto a toccare con mano le molteplici difficoltà degli operatori ospedalieri. Nella stessa giornata, la visita nella struttura ospedaliera del consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti. Un’ispezione quella di Mammoliti, «per testimoniare la vicinanza delle istituzioni agli operatori e al sistema sanitario vibonese e per rivendicare il diritto alla salute per i cittadini. Destano preoccupazione – dice – le condizioni di vivibilità della struttura, i carichi di lavoro pesanti e la mancanza di personale». Sono tangibili i problemi dal punto di vista organizzativo e strutturale: «Chiederemo sia al commissario dell’Asp sia al commissario Occhiuto – conclude l’esponente dem – di aiutare e di assumere decisioni concrete in grado di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di chi opera all’interno e soprattutto il diritto alla salute dei cittadini».

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