sabato,Aprile 27 2024

Sanità, a Nicotera investimenti per 2 milioni: ecco cosa si punta a realizzare entro il 2026

Il Piano operativo regionale prevede che nella cittadina costiera siano realizzate una Casa di comunità e una Centrale operativa territoriale. Fondi anche per l'acquisto di nuove attrezzature. Soddisfatto il sindaco Marasco

Sanità, a Nicotera investimenti per 2 milioni: ecco cosa si punta a realizzare entro il 2026
L'ospedale di Nicotera

«Un grande passo in avanti, una svolta tanto attesa». Commenta così il sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco le novità per la sua cittadina contenute nel Piano operativo regionale, adottato con decreto dal commissario ad acta per la sanità e presidente della Regione Roberto Occhiuto. In particolare, per Nicotera viene conferma la realizzazione di una Casa di comunità – Hub e di una Centrale operativa territoriale (Cot). Nel primo caso saranno investiti 1.613.915 € del Pnrr, nel secondo 175.000 € di fondi regionali. A ciò si aggiungono inoltre 360.000 € di fondi (sempre Pnrr) per l’acquisto di nuove attrezzature. [Continua in basso]

«Questo dimostra – sottolinea il sindaco – che quanto era stato affermato da noi, corrispondeva alla verità, e cioè che la Cot era solo una implementazione della Casa della comunità e non il semplice e unico contentino vagheggiato dalla minoranza che ancora una volta rimedia l’ennesima brutta figura». Importante poi – si rimarca in una nota stampa del Comune – che la Casa della comunità sia concepita come Hub e non come Spoke. «È previsto un Ospedale di comunità dotato di 20 posti letto ogni 50.000-100.000 abitanti, almeno una Casa della comunità Hub ogni 40/50.000 abitanti, una Case della comunità in versione Spoke e una Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti. Secondo quanto illustrato nel decreto in questione, obiettivo di questa Casa della comunità in versione Hub è quello di garantire: a) l’accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria in un luogo di prossimità, ben identificabile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento; b) la risposta e la garanzia di accesso unitario ai servizi sanitari attraverso le funzioni di assistenza al pubblico e di supporto amministrativo – organizzativo ai pazienti svolte dal Pua (Punto unico di accesso); la prevenzione e la promozione della salute anche attraverso interventi realizzati dall’equipè sanitaria con il coordinamento del Dipartimento di Prevenzione e Sanità pubblica aziendale; c) la presa in carico della cronicità e fragilità secondo il modello della sanità di iniziativa; d) la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta più appropriata; e) la risposta alla domanda di salute della popolazione e la garanzia dell’assistenza anche attraverso il coordinamento con i servizi sanitari territoriali (Dsm, consultori, ecc.); f) l’attivazione di percorsi di cura multidisciplinari che prevedono l’integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali e tra servizi sanitari e sociali; g) la partecipazione della comunità locale, delle associazioni di cittadini dei pazienti e dei caregiver.

La Casa della comunità in versione Hub – prosegue la nota – dovrà garantire la presenza dei seguenti professionisti e l’erogazione dei seguenti servizi: Equipè multiprofessionale (MMG, PLS; Continuità assistenziale, Specialisti ambulatoriali interni- SAI ed infermieri; presenza medica h24, sette giorni su sette anche attraverso l’integrazione della cosiddetta Continuità assistenziale; presenza infermieristica h12 – sette giorni su sette; Punto unico di accesso sanitario (PUA); punto prelievi; servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio della cronicità con strumentazione diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, oct, spirometro, ecc.) anche attraverso strumenti di telemedicina (es. telerefertazione); servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, pneumologia, diabetologia, ecc.); servizi infermieristici sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica inclusa l’attività dell’infermiere di Famiglia o di Comunità (IFoC) e ambulatori infermieristici per la gestione integrata della cronicità e per la risposta ai bisogni occasionali; servizio di prenotazione collegato al Cup aziendale; servizio di assistenza domiciliare di base; integrazione con i servizi sociali. Alcuni di questi presidi (Punto prelievi, Servizi diagnostici, Servizi di assistenza domiciliare di base) – si sottolinea – non sarebbero stati invece garantiti nelle Case della Ccomunità in versione “Spoke” che inoltre avrebbero garantito una presenza medica e infermieristica h12, sei giorni su sette, contro una presenza h24, sette giorni su sette delle Case della comunità in versione “Hub”.

«Altri investimenti – aggiunge poi Marasco – riguardano la tipologia “grandi attrezzature” nella quale il plesso ospedaliero di Nicotera riceve 247.700 euro per l’acquisto di sistemi radiologici fissi, 8.,000 euro per l’acquisto di ecotomografi e altri 48.000 euro per altre attrezzature. Il timig di realizzazione delle Case di comunità è il seguente: assegnazione dei codici Cup ai progetti di realizzazione di tali strutture entro il secondo trimestre del 2022); indizione delle gare di appalto entro il primo trimestre del 2023; stipula dei contratti entro il terzo trimestre del 2023 e realizzazione delle nuove strutture entro il primo trimestre del 2026».

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