lunedì,Maggio 6 2024

Sanità, i sindaci delle Serre contro un falso comitato che «alimenta solo rabbia»

Duro affondo di nove primi cittadini dei paesi montani del Vibonese che puntano il dito contro i promotori di un fantomatico comitato che veicola informazioni con nomi fasulli

Sanità, i sindaci delle Serre contro un falso comitato che «alimenta solo rabbia»
L'ospedale di Serra San Bruno
Alfredo Barillari

«Come sindaci delle Serre abbiamo sempre sottolineato le criticità sanitarie del nostro comprensorio: lo abbiamo fatto negli incontri con la direzione sanitaria dell’Asp, coinvolgendo i rappresentanti in consiglio regionale e le varie istituzioni anche in consigli comunali aperti, lo abbiamo fatto firmando un documento unitario insieme agli altri sindaci dell’ambio socio-sanitario di Serra San Bruno (19 sindaci in tutto) indirizzato al commissario della sanità e presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto. [Continua in basso]

Lo facciamo ogni giorno raccogliendo e ascoltando le opinioni dei nostri cittadini e dei medici che lavorano nel nosocomio, consapevoli di essere gli unici rappresentanti politici che, in qualsiasi momento, chiunque può incontrare di persona». È la nota stampa sottoscritta da 9 sindaci delle Serre Vibonesi che replicano alle affermazioni rilasciate a mezzo stampa da «un non identificato “comitato pro serre” che veicola informazioni con persone fittizie: un esempio – scrivono – è l’articolo della presunta specializzanda in anestesia Clara Tassone, “originaria” di Serra». Secondo i primi cittadini serresi: «Clara Tassone non esiste, così come non esistono le persone firmatarie di un recente articolo inerente al “San Bruno” che puntano il dito anche contro i sindaci. Tutte queste firme sono frutto della fantasia di qualcuno che, in maniera vile, utilizza il nome di un comitato inattivo per sottrarsi al confronto».

I sindaci di Serra San Bruno, Brognaturo, Spadola, Simbario, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Mongiana, Fabrizia e Nardodipace, rivendicano il ruolo di chi «non si è ma sottratto al confronto, ragionando sulla migliore linea politica da seguire per tutelare il diritto alla salute. Un diritto – affermano – calpestato da 12 anni di commissariamento. Abbiamo – proseguono – un dialogo costante con chi nella sanità ci lavora e siamo sempre disposti a metterci la faccia, consapevoli che oltre a denunciare la gravità in cui versa il sistema sanitario territoriale e regionale bisogna, soprattutto, fare delle proposte e attivarsi per migliorarlo». Puntano il dito contro i promotori del comitato pro serre che a loro avviso «costruisce questi articoli strumentali senza metterci la faccia», al contempo chiedono agli autori di «rivendicare la paternità di questi articoli, presentandosi in carne ed ossa nei comuni del territorio, per dialogare e proporre, altrimenti – concludono – rimarrà solo un’operazione mediatica che non fa altro che alimentare rabbia e frustrazione».

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