Ospedale di Nicotera: da centro per l’obesità a guardia medica h24, ecco le richieste del sindaco – Video
Giuseppe Marasco ci mostra la struttura fatiscente di quello che secondo i piani dell'Asp dovrà divenire una Casa di comunità, «Nel frattempo bisogna garantire il diritto alla salute»
Una struttura costruita negli anni ‘80 dall’allora amministrazione comunale, poi ceduta all’Asp di Vibo affinché realizzasse un ospedale. Quarant’anni dopo, l’edificio mostra tutti i segni del tempo e dell’incuria. Lasciato in totale stato di abbandono. Gradini sgretolati, così come i marciapiedi quasi nascosti dall’erbaccia. I muri dell’edificio sono ammalorati, con i telai dei pilastri a vista e ormai arrugginiti. Nessun lavoro di manutenzione ordinaria. Persino la rampa di accesso al reparto Dialisi è in stato di abbandono. Il sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco ci mostra quello che lui stesso definisce alla stregua di un «ospedale da terzo mondo». Un nosocomio che poteva essere e non è mai stato. [Continua in basso]
Destinato a Casa di comunità, in questo edificio che oggi accoglie diversi ambulatori e una guardia medica h12, potrebbe tornare ad accogliere il centro per la cura dell’obesità. Un progetto che fino a qualche anno addietro funzionava, e pure bene, grazie all’impegno del professor Antonino De Lorenzo, direttore della cattedra di Nutrizione dell’Università di Tor Vergata. «Quando qualche anno fa è stato chiuso – ricorda il primo cittadino – c’erano circa 400 prenotazioni di persone che a pagamento arrivavano anche da fuori regione. Il centro ha chiuso con un attivo di 60mila euro». Il progetto è stato sottoposto al commissario Giuliano che pare abbia avviato un’interlocuzione con l’Università Tor Vergata di Roma. «Se questo servizio dovesse ripartire, sarebbe un’ottima notizia per il territorio», spiega Marasco.
Il sindaco di Nicotera lo ribadisce nei giorni in cui ha intrapreso una battaglia a difesa della salute dei suoi cittadini. «Le priorità sono due – spiega – ovvero la riattivazione della guardia medica h24 e una postazione del 118». Rivendica il diritto alla salute non solo per la popolazione di Nicotera, ma anche per quella della vicina Limbadi, il sindaco Giuseppe Marasco, la cui azione diplomatica è stata sin qui infruttuosa. Ecco perché ha deciso di presentare un esposto in Procura a Vibo. Assolve i medici, il primo cittadino. Non è colpa loro, dice. Punta l’indice, invece, verso il management dell’Asp di Vibo Valentia. «Questa situazione – avverte – è imputabile alla miopia della governance sanitaria». Lo stesso lamenta la disparità di trattamento, quasi fossero – i cittadini di questa porzione di territorio – utenti di serie B. «Basti pensare – dice – che paesi di montagna come Brognaturo, Spadola e Simbario, che distano rispettivamente 600 metri e 1,3 km, sono dotati di guardia medica. Dodici medici per una popolazione che in totale non arriva a 2500 abitanti. Stessa situazione a Pizzoni e a Vazzano che distano 1,7 Km. Ognuno ha una guardia medica. C’è poi il caso forse più eclatante in tre paesi vicini, ovvero: Dasà, Acquaro e Arena. Tutti e tre insieme arrivano a una popolazione di 4200 abitanti. E ognuno ha una guardia medica».
Mentre «a Nicotera, che insieme a Limbadi e Joppolo copre una popolazione di diecimila abitanti, la guardia medica funziona solo di notte e i presidi sanitari più vicino, Vibo Valentia e Tropea, distano 28 chilometri». Insomma, una Guardia medica h24 subito, a Nicotera. Ma il sindaco chiede anche la postazione del 118. «Non ci accontentiamo più. Siamo stanchi di dovere subire questi torti dall’Asp. Nei prossimi giorni insieme a diversi cittadini che si sono costituiti in comitati spontanei, avvieremo altre iniziative a difesa della salute. A costo di dovere presentare altri esposti – avverte il sindaco – non ci fermeremo».
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