giovedì,Giugno 12 2025

Ospedale di Vibo nell’occhio del ciclone, Mammoliti (Pd): «Dimissioni di Mangialavori destano preoccupazione, ma c’è chi fa finta di niente»

Il consigliere regionale dem interviene dopo la decisione del primario di Ginecologia di andare via. «Troppe traedie allo Jazzolino, ma chi amministrata la sanità continua a non dare risposte concrete»

Ospedale di Vibo nell’occhio del ciclone, Mammoliti (Pd): «Dimissioni di Mangialavori destano preoccupazione, ma c’è chi fa finta di niente»
Nel riquadro il consigliere regionale Raffaele Mammoliti

«La drammatica situazione della sanità vibonese si ripercuote in modo inaccettabile sulla vita quotidiana degli operatori e dei cittadini, mentre chi possiede ruoli di governo e responsabilità continua con indolenza a governare in modo ordinario come se nulla fosse. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile». È quanto afferma in una nota stampa il consigliere regionale Raffaele Mammoliti a seguito della denuncia presentata da una donna per la perdita del feto al quinto mese di gravidanza e del decesso di Martina Piserà, incinta al settimo mese. In queste ore si sono anche registrate le dimissioni del primario di Ginecologia, Vincenzo Mangialavori.

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L’esponente dem sottolinea: «Si stanno consumando drammi umani, professionali e familiari che diffondono sfiducia e preoccupazione favorendo un clima di inquietante allarme che non aiuta affatto. Con tutte le cautele dovute non si può restare, tuttavia, inermi ed in silenzio di fronte a quello che sta avvenendo nel Sistema sanitario e ospedaliero vibonese. In poco tempo abbiamo, purtroppo, registrato una giovane vittima con il suo bambino mai nato di 7 mesi, un paziente che presso l’ospedale di Tropea non ha potuto ricevere le cure appropriate per l’assenza di uno strumento che era stato ripetutamente richiesto da medici e operatori agli organi competenti e per ultimo quanto avvenuto nei giorni scorsi dove una donna in gravidanza perde il suo bimbo».

Mammoliti: «Il silenzio di chi governa alimenta dubbi»

Recentemente, in occasione della morte di Martina Piserà, la 32enne di Pizzo deceduta al 7° mese di gravidanza, Mammoliti arrivò a chiedere addirittura le dimissioni della triade commissariale che guida l’Asp di Vibo dal suo scioglimento per mafia.

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Oggi il consigliere regionale dem rimarca: «Il silenzio da parte di chi possiede responsabilità e ruoli di governo espone prima di tutto medici ed operatori sanitari al pubblico ludibrio che non meritano. Bisognerebbe, invece, farsi carico delle loro problematiche anche fornendo informazioni ufficiali e tempestive per fugare eventuali responsabilità. Nel caso di un distacco di placenta, così come risulta dalle informazioni assunte, non dovremmo trovarci davanti a un errore umano. Dunque, il silenzio degli amministratori non fa altro che alimentare i dubbi, anche legittimi, della popolazione. Un silenzio che, anzi, fa salire ancora la tensione come dimostrato anche dalle dimissioni del dottore Vincenzo Mangialavori dopo l’ultimo caso a Ginecologia».

Mammoliti invoca interventi concreti

E ancora: «Bisognerebbe chiedere ai commissari come mai dopo quasi un anno dal loro insediamento non abbiano ancora provveduto, dopo numerosi eventi sentinella, a predisporre un Piano organico di provvedimenti, a nominare un Direttore sanitario e un dirigente di presidio ospedaliero, lasciando queste due cariche essenziali per il governo della sanità provinciale ed ospedaliera nell’assoluta precarietà. Ed ancora, non è dato sapere se abbiano avuto il tempo, nei pochi giorni di permanenza settimanali, di farsi un giro nella struttura ospedaliera per parlare con medici ed operatori sanitari per rendersi conto, direttamente, delle difficoltà quotidiane che affronta il personale e adoperarsi per risolverle, così come reiteratamente sollecitato anche dalle ooss territoriali».

Gli operatori ed i cittadini vibonesi «non meritano di vivere questa emergenza e di trovare come risposta soltanto giustificazioni burocratiche e comportamenti inconcludenti, invece di provvedimenti concreti ed operativi che continuerò a sollecitare a tutti i livelli», conclude il consigliere regionale.

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