Sanità, Piscitelli alla Conferenza dei sindaci: «Non mancano i posti letto, ma il personale. Dieci anni di mala gestio, tanta polvere sotto i tappeti»
Dal nodo del disavanzo da 32 milioni di euro oggi ridotto a 11, al mancato utilizzo delle risorse per la medicina territoriale: «La Regione ha smesso di erogare i fondi perché non venivano usati». L'indagine interna sulla morte di Martina Piserà prorogata di una settimana

Una Conferenza dei sindaci vivace, partecipata, e tutt’altro che formale quella andata in scena ieri nella sala consiliare del Comune di Vibo Valentia. Presenti 29 primi cittadini su 50 e, con loro, anche la triade commissariale dell’Asp di Vibo composta da Vittorio Piscitelli, Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando. Al centro del confronto, il documento sottoscritto da 18 sindaci — capofila il Comune capoluogo con Enzo Romeo — che fotografa senza mezzi termini il drammatico stato della sanità provinciale e propone un percorso di rilancio.
Il documento, però, non è stato approvato. Alcuni sindaci hanno chiesto di poter integrare il testo. Un rinvio, quindi, ma con una nuova scadenza fissata: entro 10 giorni dovranno essere presentate le integrazioni, poi, tra 15 giorni, la Conferenza si riunirà di nuovo. Questa volta — promette il presidente della Conferenza e sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano — «alla presenza anche dei consiglieri regionali, che ieri non hanno potuto partecipare perché impegnati in Consiglio regionale».
Giordano parla comunque di una «riunione molto proficua»: «Il rinvio è stato motivato dalla volontà di apportare piccole modifiche a un documento che è stato condiviso ampiamente. Speriamo che nella prossima riunione si possa adottare all’unanimità un testo definitivo, è un testo che descrive una realtà sanitaria oggettivamente negativa, ma stasera abbiamo anche appreso che ci sono delle azioni in atto da parte sia dei commissari sia della Regione che possono portare dei benefici al territorio».
Il documento, firmato da 18 sindaci, non è una denuncia sterile, ha voluto chiarire il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo: «Abbiamo voluto presentare un testo propositivo, non di denuncia ma di analisi. Un punto di partenza per costruire. Non è stato redatto contro qualcuno, ma per il territorio. Sappiamo che i commissari sono in carica solo da sette mesi e che hanno ereditato una situazione disastrosa, ma proprio per questo ci è sembrato importante avanzare proposte che possano essere seguite e attuate. E su questo abbiamo trovato disponibilità, perciò non possiamo che essere soddisfatti».
Una disponibilità confermata anche dal commissario Vittorio Piscitelli, che non ha risparmiato i dettagli più crudi della situazione ereditata all’interno dell’Asp: «Quando siamo arrivati, a fine ottobre, ci siamo trovati davanti un bilancio consuntivo 2024 con un disavanzo di 32 milioni di euro. Dopo poche settimane, quel disavanzo è salito a quasi 40 milioni, perché c’erano fatture non previste e impegni di spesa non comunicati alla ragioneria. Mancava una contabilità analitica, quindi nessuno aveva il quadro chiaro della situazione. Abbiamo lavorato a testa bassa, razionalizzato spese, corretto procedure e in pochi mesi siamo riusciti a presentare un bilancio con un disavanzo ridotto a poco più di 11 milioni. È stato un lavoro imponente, reso possibile solo da una programmazione rigorosa».
Piscitelli ha puntato il dito anche contro «dieci anni di mala gestio»: «Abbiamo trovato tanta polvere sotto i tappeti, non si cancella tutto questo con una bacchetta magica. Il nostro compito è quello di rimettere in piedi un’azienda, di restituirla, in 18 mesi, a un sistema sano e legale. Ma spesso 18 mesi non bastano».
Uno dei problemi strutturali riguarda i posti letto: «Ne abbiamo autorizzati più di quanti ne riusciamo a utilizzare. Ma senza personale non si aprono reparti — ha spiegato il commissario —. Attualmente ne utilizziamo 206 su 284 autorizzati. Non chiediamo nuovi posti alla Regione: li abbiamo già, ma non abbiamo le risorse umane per attivarli». Un paradosso che si intreccia con una delle criticità sollevate proprio nel documento dei 18 sindaci: l’utilizzo del personale. E qui Piscitelli è stato netto: «Abbiamo avviato un censimento interno, una fotografia reale del personale in servizio, perché spesso ci risultano infermieri o operatori sanitari assegnati a determinati reparti, ma poi spostati — talvolta persino in ambiti amministrativi — per decisioni dei dirigenti, senza che questo venga comunicato alla direzione. Stiamo mettendo ordine anche in questo».
Quanto ai cosiddetti “medici imboscati”, ha precisato: «Non credo che sia un fenomeno diffuso all’Asp di Vibo. Abbiamo casi di medici con problemi di salute veri o presunti, per i quali ci stiamo attivando con la Commissione di verifica dell’Inps, come previsto dalla legge».
Il nodo centrale resta quello delle risorse. Una parte consistente — ben 31 milioni — è venuta meno negli ultimi anni per effetto di una mancata programmazione: «I fondi per la medicina territoriale c’erano, ma non venivano utilizzati. Costituivano utili di esercizio e la Regione ha smesso di erogarli. È per questo che c’è questo importante gap rispetto alle altre province. Perché mai la Regione dovrebbe dare più fondi a un’Asp che non li utilizza? E allora come si rimedia? Con un piano di sviluppo credibile, che abbiamo già presentato, in cui abbiamo indicato attività, necessità e priorità. E confidiamo che la Regione ora ci ascolti e che possa quindi farci avere delle risorse molto più cospicue», ha sottolineato Piscitelli.
Il piano punta a rafforzare la medicina territoriale, decongestionare i pronto soccorso e aprire alla collaborazione con il privato per erogare prestazioni là dove il pubblico non riesce a farlo: «Per noi le strutture private sono parte integrante del sistema sanitario, soprattutto nelle aree più periferiche», ha detto ancora il commissario.
Sul tavolo resta anche l’inchiesta interna sul caso di Martina Piserà, la giovane morta tragicamente nell’ospedale di Vibo assieme al bimbo che portava in grembo da 7 mesi: «Oggi ho incontrato un rappresentante della Commissione che sta esaminando il caso, ha detto che forse hanno bisogno di una settimana di proroga perché c’è stato qualche impedimento che non gli consentirà di concludere entro il 30 maggio come gli avevamo imposto — ha spiegato Piscitelli —. Naturalmente concederemo questa proroga perché a noi interessa la verità. Ovviamente questa è un’indagine interna, poi sarà messa a disposizione anche della Procura, che ha avviato, ha aperto un fascicolo, quindi c’è anche lì un’indagine, affinché poi venga fuori la verità».
Ora l’attenzione si sposta sulla prossima Conferenza dei sindaci, convocata tra quindici giorni, quando sul tavolo ci sarà una versione aggiornata del documento, arricchita dalle integrazioni richieste. Un momento che potrà e dovrà segnare un punto di svolta, anche perché la sanità vibonese non può più permettersi rinvii né divisioni.