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Torna a intervenire sul tema della sanità vibonese il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, che è anche un infermiere in servizio all’ospedale Jazzolino e parte del comitato ristretto dei primi cittadini vibonesi sulla sanità. E lo fa con una dura presa di posizione, parlando di «crisi senza precedenti», in riferimento ai laboratori analisi in tilt e a servizi «a singhiozzo» che mettono in cattiva luce il territorio anche agli occhi dei tanti turisti che in questo periodo dell’anno arrivano da ogni dove.
«La provincia di Vibo Valentia si trova in una fase drammatica per il suo sistema sanitario», dice Marasco. «Questa situazione sta generando disagi inaccettabili per i cittadini e per i professionisti della salute, e non possiamo più tollerarlo. È inaccettabile. Come sindaco di Nicotera, sento il dovere di denunciare l’incapacità delle strutture che dovrebbero garantire la salute della nostra comunità e dei numerosi turisti che visitano la nostra regione. La mancanza di un piano di gestione straordinaria da parte dell’Asp è semplicemente inaccettabile. Le istituzioni sanitarie devono immediatamente potenziare il personale e le strutture per far fronte a questa emergenza inarrestabile e per rispondere concretamente e prontamente alle necessità reali del nostro territorio».
Marasco ricorda quindi il recente appello lanciato al governatore e commissario ad acta Roberto Occhiuto affinché presti più attenzione alla sanità vibonese. «Non possiamo più aspettare, non è più il momento di silenziare le nostre preoccupazioni. La comunità locale e i turisti che affollano le nostre località hanno diritto a una sanità efficiente, ma si trovano a dover affrontare difficoltà enormi. I laboratori di analisi sono in crisi da oltre dieci giorni, costringendo gli utenti a rivolversi a strutture private per effettuare analisi ematochimiche. Questa situazione è intollerabile, soprattutto per quei residenti delle aree periferiche, che già subiscono discriminazioni a causa delle distanze e delle risorse limitate. In aggiunta, le guardie mediche, vitali per garantire assistenza tempestiva, operano a singhiozzo, compromettendo la continuità dei servizi sanitari. Questa mancanza di organizzazione non è solo un problema logistico; è un’emergenza reale, che mette a repentaglio la vita e il benessere dei cittadini. Non possiamo permettere che, in un periodo di massima affluenza turistica, il nostro sistema sanitario fallisca nel garantire le cure necessarie. Pretendiamo un cambio di rotta immediato da parte delle istituzioni sanitarie – incalza il sindaco infermiere -. È fondamentale che siano riconosciuti e affrontati con urgenza i bisogni emergenti della popolazione, per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini. In un territorio che ha una forte vocazione turistica, è imprescindibile che vengano stanziate le risorse necessarie per supportare un servizio sanitario adeguato e accessibile».

