Nonostante le promesse e annunci di Occhiuto e Meloni, il sistema resta sotto controllo straordinario. Il ministro Schillaci parla di questioni tecniche, senza indicare tempistiche concrete
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Chi visse sperando morì non si può dire, cantavano un nel 1991 i Litfiba in “Gioconda”. Se la musica (e i detti popolari toscani) dicono la verità, allora per la Calabria l’uscita dal commissariamento sanitario rischia di restare un miraggio, almeno per il 2025. La speranza, appunto, era quella di iniziare il 2026 liberi da quelle che il Governatore Occhiuto ha definito due camicie di forza, ovverosia il commissariamento stesso e il piano di rientro. Ma, a due settimane dall’ultima notte dell’anno, ancora non sembra muoversi niente in tal senso.
Eppure, dal palco di Lamezia Terme, per il comizio di chiusura della campagna elettorale di Roberto Occhiuto con tutti i big nazionali, lo scorso 30 settembre Giorgia Meloni aveva assicurato: «Abbiamo avviato l’iter per far uscire la Calabria dal commissariamento». Un annuncio accolto da un’ovazione che però è rimasto sospeso nel vuoto. Tanto che un mese e mezzo dopo il Ministro della salute Orazio Schillaci, all’Unical per gli stati generali della medicina digitale, sull’uscita dal commissariamento sbandierata dalla premier restava incartato: «Sono questioni tecniche che riguardano il MEF (Ministero Economia e Finanze, ndr): è un problema loro, non mio»
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Problemi del ministero economia e finanze, insomma, che deve giudicare lo stato dell’arte della sanità calabrese, e non del ministero della salute. Lo stesso Schillaci, in una dichiarazione dello stesso giorno al punto stampa con i giornalisti, ha ribadito di non conoscere i tempi di uscita dal commissariamento. Lo ha fatto però con una mossa da politico navigato, alternando dichiarazioni di approvazione per la governance regionale alla nicchiata sui tempi: «Credo che i progressi fatti dalla sanità calabrese grazie a Roberto Occhiuto – ha detto il ministro – hanno portato a dati tangibili e da qui si potrà guardare al futuro con ottimismo. Il MEF sta analizzando i dati, ma se mi chiedete dei tempi di uscita dal commissariamento non so rispondervi».
Più un caos che un caso, insomma, ma la speranza tanto nominata sembra essere una flebile fiammella in fondo a un 2025 che vede la Calabria quasi certamente ancora commissariata per l’anno nuovo.


