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Reparti ridotti al minimo, operatori sanitari costretti a turni estenuanti, carenze strutturali evidenti. Lo stato di salute dell’ospedale di Tropea, fotografato nei giorni scorsi dal coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Carmine Sicari, è tutt’altro che roseo.
Sull’argomento è intervenuto in queste ore il coordinatore provinciale del M5s Vibo Valentia, Luisa Santoro e il Gruppo territoriale del Movimento 5 stelle: «Apprendiamo dalle recenti dichiarazioni del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, un’accorata denuncia sulle gravi carenze che affliggono l’ospedale di Tropea. Condividiamo la preoccupazione per una sanità che, nel nostro territorio, non solo a Tropea, com’è risaputo vive una condizione inaccettabile: reparti chiusi, personale ridotto, servizi essenziali compromessi. Tuttavia – scrivono i pentastellati – non possiamo non rilevare un’evidente contraddizione politica nel suo intervento».
Entrando nel dettaglio: «Il dott. Sicari richiama all’intervento “urgente” gli organi competenti , l’Asp di Vibo Valentia e la Regione Calabria , dimenticando o omettendo che proprio quest’ ultima è diretta espressione della maggioranza di centrodestra di cui Fratelli d’Italia è parte essenziale o per lo meno lo è stato fino alle recenti dimissioni del presidente Occhiuto.
Non si può, da una parte, denunciare l’inerzia delle istituzioni sanitarie, e dall’altra sottrarsi alla responsabilità politica che ricade proprio su chi finora ha governato la Regione ed aveva pieni poteri per agire. Il tempo delle scuse e delle polemiche tattiche è finito: la comunità tropeana e tutta quella del Vibonese, merita risposte, non messaggi auto-assolutori».
Il Movimento sollecita quindi l’esponente Fdi: «Invitiamo quindi il coordinatore a farsi carico della sua responsabilità politica, non da spettatore ma da protagonista della filiera istituzionale che fino ad oggi ha avuto in mano il destino della sanità calabrese. Le richieste siano rivolte, con coerenza, ai suoi riferimenti diretti in Regione e al Governo nazionale, se ancora pensa di averne il tempo di cambiarne le sorti e noi saremo i primi ad appoggiarne le scelte se vanno nella direzione espressa. Perché quando – concludono – si governa, non si può più fare opposizione a sé stessi ma rendere il proprio voto elettorale ai cittadini con i fatti».

