sabato,Aprile 20 2024

Mileto, domani l’annuale edizione della Giornata del Ringraziamento

L’evento, promosso dalla Coldiretti, prenderà il via alle 9 con la vendita di prodotti Km 0. Alle 11 è prevista la santa messa nella basilica cattedrale

Mileto, domani l’annuale edizione della Giornata del Ringraziamento
Il vescovo Attilio Nostro

Ritorna la tradizionale Giornata nazionale del Ringraziamento, promossa annualmente dalla Coldiretti. L’appuntamento è previsto per domani 6 novembre. A livello provinciale anche quest’anno i partecipanti si ritroveranno a Mileto, nei pressi e all’interno della basilica cattedrale. Per l’occasione la Coldiretti si avvarrà della collaborazione della locale comunità parrocchiale Santa Maria Assunta-San Nicola, dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del lavoro e del movimento “Laudato sii”. Il programma della giornata prevede alle 9 l’apertura degli stand “Campagna Amica” per la vendita di prodotti agroalimentari a Km 0. Alle 10, invece, si svolgerà il raduno delle macchine agricole e di uso comune, a cui farà seguito la messa di ringraziamento che sarà celebrata dal direttore diocesano per la Pastorale del lavoro don Pietro Carnovale. La celebrazione eucaristica, in programma alle 11 nella chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, sarà allietata dagli stessi Coltivatori diretti, i quali, nell’occasione offriranno dei frutti della terra. La Giornata del Ringraziamento, giunta quest’anno alla sua 72esima edizione, si concluderà alle 12 con un altro momento significativo. Nello specifico con la benedizione dei lavoratori agricoli, dei loro strumenti quotidiani di lavoro e di alcuni animali. L’iniziativa è stata ideata nel 1951 dalla Coldiretti, con l’intento di creare un momento annuale di preghiera e di ringraziamento al Signore per i frutti della terra elargiti. Il tema dell’edizione 2022 è “‘Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto’ (Am 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie”. Al riguardo, nel messaggio di presentazione della Giornata, la Cei mette in evidenza come, ancor di più in un momento di grave crisi economico-sociale come quello che viviamo, sia assurdo continuare a investire risorse in armi e non in agricoltura, facendo «tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in aratri, le lance in falci».

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