giovedì,Aprile 25 2024

Nel Vibonese nuovo calo della popolazione tra denatalità ed emigrazione: i dati

Nel 2022 su cinquanta comuni, trentanove hanno registrato un decremento demografico. A salvare almeno in parte la situazione ci sono gli immigrati, ma non basta più

Nel Vibonese nuovo calo della popolazione tra denatalità ed emigrazione: i dati

Si nasce sempre meno e si va via sempre più. E così, anche nel 2022 la popolazione della provincia di Vibo Valentia ha continuato a diminuire. Un calo continuo e costante ormai da anni, ma che negli ultimi mesi ha assunto contorni persino più preoccupanti. «Nell’arco del 2022 la popolazione vibonese è passata da 151.558 a 150.166 individui con una perdita secca di 1.392 unità, registrando quindi un forte decremento rispetto all’anno precedente che si era chiuso con una perdita di 635 persone». Lo evidenzia lo studioso nicoterese di statistica demografica Giovanni Durante, autore di diverse ricerche sul calo demografico che ha investito il territorio vibonese e in generale tutta la Calabria e il Sud Italia. La sua ultima analisi si basa sui dati diffusi nei giorni scorsi dall’Istat. «Il decremento demografico – aggiunge Durante – ha colpito tutta la Calabria: il 2022 si è chiuso con -14.453 individui, a fronte di una perdita di 5.147 unità registrata l’anno precedente. Ovviamente tutte le province sono state toccate dal calo, ma va sottolineato che la provincia vibonese, pur rappresentando ormai solo l’8,16% dell’intera popolazione calabrese, registra il 9,74% dell’intera perdita demografica regionale». [Continua in basso]

Le cause del calo demografico

Ma quali sono le cause di tale decremento? Durante parla di un doppio movimento a tenaglia costituito da denatalità e emigrazione. «In merito al cosiddetto saldo naturale, cioè la differenza tra nascite e decessi, possiamo osservare che, nel Vibonese, nei dodici mesi dell’anno scorso, a fronte di 1.101 nascite si sono avuti 1.884 decessi. In pratica i decessi sono del 71% più numerosi delle nascite. Per quanto riguarda invece il cosiddetto saldo migratorio interno, cioè la differenza tra il numero di coloro che si sono iscritti nelle anagrafi dei comuni vibonesi e coloro che invece da tali anagrafi si sono cancellati, possiamo notare che, a fronte di 2.410 iscrizioni si sono avute 3.427 cancellazioni. Anche in questo caso possiamo quindi evidenziare che il numero dei cancellati è del 42% superiore a quello degli iscritti. E dobbiamo inoltre aggiungere – continua lo studioso – che a fronte di 63 individui che si sono iscritti alle anagrafi suddette e che l’Istat include sotto la voce iscritti per altri motivi (soggetti cioè in precedenza cancellati per irreperibilità e ora ricomparsi o che erano sfuggiti a precedente censimenti) vi sono altri 285 cancellati, sempre per altri motivi (soggetti cioè non più residenti in seguito ad accertamento anagrafico o che risiedevano in un comune vibonese senza averne i requisiti), con un saldo negativo quindi, di altri 222 individui». A spingere i vibonesi ad emigrare verso il Centro-Nord o Paesi esteri, sicuramente la mancanza di lavoro nella propria terra. Sempre secondo Istat, infatti, la provincia di Vibo Valentia è l’ultima in Italia per occupazione giovanile: nel 2021 lavorava appena il 31,2% dei giovani dai 25 ai 34 anni.

Immigrati in soccorso

Di fronte a un territorio che si sta svuotando, a salvare – almeno in parte – la situazione sono gli immigrati. Durante proseguendo la sua analisi infatti, sottolinea che «nel 2022, a fronte di 954 iscritti alle anagrafi del Vibonese provenienti dall’estero, si registrano solo 324 cancellati, il che porta il saldo migratorio estero ad un risultato positivo di ben 630 individui. Da sottolineare che, in merito a questo segmento del bilancio demografico annuale, il numero degli iscritti dall’estero è quindi del 185% superiore a quello dei cancellati. Ne consegue che anche nell’anno da poco trascorso quindi, il deficit demografico provinciale sarebbe stato ancora più pesante senza l’immigrazione che però, come ha notato lo stesso Istat, ormai non basta nemmeno più a compensare le perdite subite a causa del nefasto mix di denatalità e emigrazione che investe tutta la Penisola». [Continua in basso]

I Comuni vibonesi “in perdita”

Infine, l’analisi dei singoli comuni de Vibonese. «Su cinquanta comuni presenti nella provincia di Vibo Valentia, in ben trentanove si registra una perdita di popolazione a fronte di soli undici comuni che possono invece contare su degli incrementi». Nel dettaglio, sono in perdita: otto comuni su nove del comprensorio dell’Angitola (Pizzo, Filadelfia, Sant’Onofrio, Stefanaconi, Filogaso, Francavilla Angitola, Monterosso e Polia), sette su nove del comprensorio dell’Alto Mesima (Dinami, Acquaro, Arena, Dasà, Gerocarne, Vazzano e Pizzoni), nove su dieci delle Serre (Serra San Bruno, Fabrizia, Capistrano, San Nicola da Crissa, Spadola, Brognaturo, Simbario, Mongiana e Nardodipace), otto su dieci dell’area del Poro (Mileto, Limbadi, Rombiolo, Filandari, Zungri, San Calogero, San Gregorio d’Ippona e San Costantino), sei su undici del comprensorio della costa (Joppolo, Tropea, Zaccanopoli, Zambrone, Briatico e Cessaniti) e infine anche il capoluogo di provincia, Vibo Valentia.

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