giovedì,Maggio 2 2024

Mare e disabilità: «Nel Vibonese troppe spiagge off limits, il turismo sia accessibile a tutti»

La testimonianza di Raffaele Collia, 31enne: «Da anni guardo il mare da lontano. Per le persone con disabilità e anziani si potrebbero fornire più servizi, basterebbe davvero poco»

Mare e disabilità: «Nel Vibonese troppe spiagge off limits, il turismo sia accessibile a tutti»

«Per me è ormai impossibile andare al mare e fare il bagno». Raffaele Collia è un giovane affetto da disabilità, vive a Zambrone, tra le mete turistiche più apprezzate del comprensorio. Raggiungere agevolmente l’arenile, poter fare un bagno al mare, per lui è un sogno. Un desiderio difficile da concretizzare non solo nel paese di residenza ma anche nei vicini centri: «Non ho possibilità di andare in spiaggia. Ma non è un problema che riguarda solo la mia persona. Anche altre persone affette da disabilità o anziani si trovano nella stessa condizione. Eppure basterebbe poco. Servirebbero ad esempio delle solide rampe che da inizio spiaggia consentissero di arrivare alla battigia e non a metà spiaggia come avviene nella maggior parte degli arenili. Io, e tante altre persone come me, – aggiunge il 31enne– facciamo fatica a camminare sulla sabbia perché c’è bisogno di una superficie stabile e fissa. Meglio ancora – evidenzia – ci sarebbe la necessità di poter contare su un poggiamano per potersi sostenere soprattutto quando si accede o esce dall’acqua». Tutti accorgimenti difficilmente riscontrabili nelle spiagge del litorale costiero vibonese anche se negli anni, innegabilmente, c’è stata qualche miglioria grazie al lavoro di associazioni e l’impegno e la sensibilità di alcune amministrazioni locali. Ma non è abbastanza.

Turismo accessibile

Quello del turismo accessibile a tutti è un tema da non sottovalutare. Sia per quanto concerne l’esigenza di tutelare l’accesso ai servizi da parte di una fetta d’utenza non trascurabile, sia per permettere a persone fragili di poter viaggiare e trovare soluzioni adeguate alle proprie esigenze. Una possibilità di sviluppo per i territori, anche del Vibonese, che vantano la presenza di ampie spiagge. Un argomento che già ad inizio estate era stato affrontato dalla sezione provinciale dell’unione italiana ciechi ed ipovedenti che aveva chiamato a raccolta operatori turistici, associazioni, istituzioni. Per sensibilizzare ma anche offrire spunti concreti di azione per rendere le località turistiche visitabili e accessibili anche a diversabili. La presenza delle passerelle fino a metà spiaggia, è un piccolo passo, ma si può e si deve fare di più.

Collia, attraverso la sua esperienza, racconta in realtà i sentimenti e le situazioni che accomunano tanti e tanti disabili. Ma il suo intervento è scevro di critiche alle amministrazioni locali. Al contrario, i piccoli interventi vengono apprezzati. Il messaggio vuole essere un generale invito a implementare i servizi a beneficio dell’economia vibonese e del benessere delle persone con difficoltà motorie: «Da circa due anni, non frequento più la spiaggia. Con il passare del tempo, mi rendo conto che tante persone condividono con me questa problematica. Una problematica-evidenzia- che può diventare anche possibilità di sviluppo per il territorio. Sia per accoglienza di turisti, sia per disabili o anziani del posto che magari vorrebbero trascorrere qualche ora di relax in riva al mare.  Già avere una passerella fino alla battigia, consentirebbe a persone con ridotta mobilità o in carrozzina di raggiungere il mare. Sentiamo tanto parlare di investimenti. Ecco – chiosa il 31enne, sarebbe bello che si pensasse di più a soggetti fragili. Che parte di risorse vengano riservate a servizi utili per rendere le spiagge e il mare fruibili e accessibili a tutti».

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