venerdì,Maggio 10 2024

Mileto, entrano nel vivo i lavori della “nuova” piazza Italia

Il progetto prevede l’installazione di una nuova pavimentazione con la riproduzione dell’antica abbazia normanna e la realizzazione di un palco della musica

Mileto, entrano nel vivo i lavori della “nuova” piazza Italia

Prende sempre più corpo il progetto della “nuova” piazza Italia, uno dei luoghi simbolo di Mileto. L’apertura del cantiere, avvenuta nelle scorse settimane, e le relative attività di attuazione dell’elaborato stanno permettendo alla ditta preposta di rimodernare e rendere ancora più funzionale il nevralgico e storico luogo di aggregazione situato in pieno centro cittadino, lungo corso Umberto I, tratto urbano della trafficata statale 18. L’iniziativa sarà portata a compimento con fondi regionali rientranti nell’ambito del progetto “Mileto, contea, conoscenza, territorio, attrattività”. Il piano di lavoro di piazza Italia prevede, nello specifico, l’installazione di una nuova pavimentazione in lapideo bicolore, con in larga scala la riproduzione della planimetria dei ruderi dell’antica abbazia-mausoleo normanna, elevata nel 1063 da Ruggero I d’Altavilla nella capitale della propria contea e ancora oggi oggetto di studi e di scavi all’interno del parco archeologico medievale intitolato al vescovo Antonio Maria De Lorenzo. A questo si sta aggiungendo, sul lato sinistro, la creazione di un “palco della musica” permanente – nel pieno rispetto e in onore della lunga tradizione che vanta in questo settore la città – e l’installazione di una serie di sedute perimetrali in pietra lungo i bordi della piazza. Al riguardo, di “promessa mantenuta” parla il sindaco Salvatore Fortunato Giordano. Nell’ambito dello stessa attività progettuale, a breve dovrebbero anche iniziare i lavori di un altro importante spazio pubblico della cittadina normanna. Si tratta, in questo caso, della villa comunale intitolata al compianto padre missionario scalabriniano Raffaele De Lorenzo, morto prematuramente alcuni anni fa per un male incurabile, dopo aver svolto una proficua e intensa attività apostolica a favore dei “migrantes” e degli ultimi sparsi in Italia e nel mondo.  

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