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Grande partecipazione e interesse alla manifestazione conclusiva del progetto “Stewards of the earth”, svoltasi all’interno del giardino “Laudato sì” dell’Episcopio di Mileto. L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto comprensivo statale “San Costantino Calabro-Mileto”, in sinergia con la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. L’evento, nello specifico, ha coinvolto gli alunni della Scuola secondaria di primo grado di Jonadi. A una prima fase formativa di incontri online e in presenza è seguito un secondo step dal titolo “Raccontando la Laudato Si’… a modo nostro!”, strutturato con attività esperienziali caratterizzate da recital, storytelling, podcast, caccia al tesoro e coltivazione di una piccola area verde antistante l’edificio scolastico. Nell’occasione i ragazzi hanno anche aderito al progetto di gemellaggio elettronico “Il nostro mondo è bello. Che cosa stiamo facendo per salvarlo?”, che oltre all’Ics diretto dalla professoressa Luisa Vitale ha coinvolto scuole straniere di Spagna, Polonia, Turchia e Grecia. La giornata conclusiva di “Stewards of the earth” è iniziata con l’esposizione, all’interno dei locali adiacenti all’area verde “Laudato sì”, dei prodotti realizzati degli studenti nelle precedenti attività di laboratorio. Subito dopo si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta nella basilica cattedrale dal vescovo, monsignor Attilio Nostro. «Prendersi cura di questa terra – ha spiegato nella sua omelia il presule miletese – significa fare proprio uno dei comandamenti che il Signore ci ha dato. Soggiogarla, però, non vuol dire sfruttarla, distruggerla ma al contrario governarla. E dovrebbe essere così anche per chi governa. Il governante non è quello che decide per tutti, su tutti e, a volte, contro tutti, ma è colui che impara a governare ascoltando e avendo rispetto di tutti, pensando al bene degli altri e non solo al suo. La vera sfida, quindi, è imparare a governare principalmente se stessi. Un buon allenamento, in questo senso, è iniziare a tenere in ordine la propria stanza, perché essa è lo specchio dell’ordine che abbiamo dentro di noi».

Monsignor Nostro si è poi soffermato sulle tante guerre in corso nel mondo. «La Chiesa Cattolica – ha sottolineato – è l’unica che ha chiesto in maniera forte pace per Gaza e per l’Ucraina, gli altri danno le armi. Come pensate sarà ridotta la vita in quelle aree alla fine di questi conflitti? Voi sapete che l’Ucraina è uno dei granai più grandi del mondo, che quel grano sfama i popoli dell’Africa. Ne sentite parlare di questo, della fame che attanaglia i bimbi di quelle aree? No, perché dei poveri non si parla, perché loro non hanno voce. Ecco, dunque, perché la vostra presenza qui oggi è così importante. Voi state dando voce a chi non ne ha, alla natura, a quei paesi che vengono spogliati delle foreste e delle loro ricchezze naturali. Voi siete quella voce. Quindi – ha concluso – anche a nome di Dio che ci ha affidato questa terra, io vi dico grazie per quello che fate, per le tante informazioni che raccogliete e fate vostre. Domani qualcuno di voi potrebbe ritrovarsi a governare, da insegnante, preside, papà o, perché no, addirittura da capo di Governo. E magari vi ricorderete di questa giornata e di queste parole». Alla fine della messa i ragazzi hanno proposto una canzone inedita, composta con i partner stranieri nell’ambito del progetto. Referente per l’Istituto comprensivo dell’iniziativa è stata la professoressa Mariarosaria Bertuccio. La manifestazione, rientrante nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile 2025, si è avvalsa anche della collaborazione del Comune di Jonadi e del locale Circolo “Laudato sì”.

