Mileto, commozione alle celebrazioni per l’82esimo anniversario della Strage di Carasace
Nel bombardamento aereo perpetrato dagli anglo-americani al termine della seconda guerra mondiale morirono 39 civili in fuga, tra cui numerosi bambini


Commozione e mesto raccoglimento alle celebrazioni per l’82esimo anniversario della “Strage di Carasace”, appellativo con cui si ricorda l’omicidio di 39 civili perpetrato tra le campagne di Mileto da aerei anglo-americani, il 16 luglio del 1943, nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. Tra le persone rimaste inermi per terra nel corso del bombardamento, anche numerosi bambini, tra cui uno ancora nel grembo della povera madre, anch’essa strappata inopinatamente alla vita. L’episodio bellico è rimasto impresso a caratteri cubitali nella mente dei miletesi. Tramandato da testimoni oculari e dai superstiti, ma anche dalle pagine memorabili lasciate ai posteri dagli studiosi di storia patria, Giuseppe Occhiato e Filippo Bartuli. Le commemorazioni per 82esimo anniversario della Strage di Carasace sono iniziati con la santa messa di suffragio, celebrata nella chiesa di San Michele dal parroco della Santissima Trinità-San Benedetto, don Salvatore Cugliari.
Subito dopo, mentre in cielo si levavano alte le note dell’Inno di Mameli, nel piazzale antistante si è proceduto alla deposizione da parte dell’amministrazione comunale di una corona d’alloro ai piedi del monumento marmoreo ai caduti, eretto nel 1984 “affinché le generazioni future non dimentichino la funesta ricorrenza e per onorare la memoria dei trentanove martiri che nelle contrade Pellegrino-Jare-Sant’Elia-Cuntura-Carasace furono stroncati dal bombardamento aereo”. Momenti significativi e di forte impatto emotivo, che sono serviti a far rivivere alla cittadinanza traumi mai sopiti e una tragedia che ha cambiato la toponomastica e segnato la vita di un’intera comunità. I cui risvolti, tra l’altro, rimangono ancora in parte da chiarire. La città di Mileto, in virtù del sangue versato da suoi figli in quell’episodio, ha ottenuto dalla Presidenza della Repubblica Italiana una medaglia in bronzo al merito civile.
Le commemorazioni per l’82esimo anniversario della strage di Carasace si sono concluse all’interno dei ruderi dell’ex ospedale civile, ai piedi della magnolia dove nelle concitate fasi post bombardamento furono temporaneamente posati i corpi di numerose vittime. Nello stesso luogo dove, anche quest’anno, dopo gli interventi del sindaco Salvatore Fortunato Giordano e dello studioso dell’Accademia Milesia Francesco Calzone, si è provveduto a posizionare un apposito omaggio floreale. “In ricordo dei lutti e del pianto che alla città l’offesa aerea arrecò” in quella circostanza, tra l’altro, il popolo di Mileto il 18 luglio del 1957 eresse e consacrò anche l’attuale chiesa di Sant’Antonio Abate, “ad opera di Francesco Salvatore Vavalà e su terreno donato dall’avvocato Carmine Naccari”.
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