La comunità di Serra San Bruno è la prima del territorio Vibonese che alza la voce per la pace e i diritti umani, unendosi al coro globale che condanna le violenze nel conflitto israelo-palestinese. Un gesto simbolico, ma carico di significato, ha contraddistinto l’impegno dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alfredo Barillari: l’esposizione dello striscione “R1pud1a” sulla facciata del Municipio. L’iniziativa, che richiama il principio fondamentale dell’articolo 11 della Costituzione italiana (“L’Italia ripudia la guerra”), è un chiaro segno di vicinanza ai civili innocenti, vittime della crisi, e in particolare al popolo palestinese.

Il ripudio della guerra e un appello alla pace

L’azione del Comune si inserisce in una più ampia campagna promossa da Emergency, alla quale Serra San Bruno ha aderito con convinzione. Il sindaco Barillari ha sottolineato come l’esposizione dello striscione non sia solo un gesto, ma «un vero e proprio impegno a diffondere una cultura di dialogo, rispetto reciproco e pace». L’Amministrazione ha tenuto a precisare che la sua posizione è «volta a condannare fermamente ogni forma di violenza, terrorismo ed estremismo, dissociandosi esplicitamente dalle azioni di Hamas e di qualsiasi altra organizzazione violenta».

La cultura come strumento di riflessione

L’impegno di Serra San Bruno per la pace non si ferma al simbolo. Un’importante iniziativa, svoltasi prima dell’esposizione dello striscione e della passeggiata silenziosa per le vie di Serra in favore della pace, ha visto la collaborazione tra il Comune, Terre Bruniane, Il Brigante ed Emergency. L’evento-dibattito, arricchito dalla presenza dei curatori della raccolta “Il loro grido è la mia voce” e del professor Vito Teti, ha utilizzato la poesia dei civili palestinesi per stimolare riflessioni profonde sulla situazione disumana che stanno vivendo. Questi gesti, come ha ribadito il sindaco, mirano a «mantenere alta l’attenzione sulle sofferenze umanitarie e a lanciare un appello a tutte le parti in causa affinché negozino una soluzione pacifica e duratura. L’obiettivo finale è garantire sicurezza e dignità a tutti i popoli coinvolti», sottolineando ancora una volta che «il ripudio della guerra è un valore imprescindibile per la comunità di Serra San Bruno».