Domenica scorsa, la piccola frazione di Triparni ha celebrato con grande entusiasmo la seconda edizione della Festa dei nonni, un evento che ha visto la partecipazione attiva di adulti e bambini, uniti nel segno della condivisione e del rispetto verso le generazioni passate. Promossa dalle associazioni A(ni)mamu stu paisi e Vocal Tactus, la manifestazione «ha avuto come cuore pulsante il confronto intergenerazionale – hanno fatto sapere in una nota gli organizzatori dell’evento -, creando un legame emotivo tra i presenti. Un cerchio di sedie è diventato il palcoscenico per un intenso scambio di storie e ricordi. Gli adulti e i piccoli partecipanti, accomunati dalla voglia di riscoprire le tradizioni familiari, hanno avuto modo di narrarsi le esperienze vissute con i propri nonni».

Al termine di ogni racconto, «un gesto simbolico ha unito tutti: passarsi un filo di lana da tenere annodato al dito, rappresentando una rete di connessioni e affetti che si intrecciano nel tempo. Questo gesto – hanno sottolineato – ha evocato l’immagine di una tela tessuta con calore e simpatia, riflettendo l’importanza di tali scambi per la comunità». Ma la Festa dei nonni non si è limitata solo alla condivisione di storie. Dopo una lauta merenda preparata dai nonni stessi, la giornata ha preso una piega creativa e genuina. I nonni e i bambini hanno partecipato a una piacevole attività di messa a dimora di piantine, simbolo non solo del legame con le proprie radici, ma anche del dovere civico di prendersi cura dell’ambiente. «Ogni piantina piantata è un richiamo alla responsabilità collettiva», hanno sottolineato gli organizzatori, auspicando che l’impegno per abbellire e valorizzare il proprio quartiere possa estendersi anche oltre i confini di Triparni.

La giornata si è poi conclusa con una passeggiata attraverso le vie del paese, «durante la quale si sono visitati i nonni che, risorsa preziosa della comunità, hanno ricevuto una piantina in dono come segno di affetto e gratitudine. Un gesto semplice, ma carico di significato, capace di rafforzare quel legame indissolubile tra le generazioni, proprio come il filo di lana che ha unito i partecipanti all’inizio dell’evento».