È stato affisso ieri accanto al portone di Palazzo Gagliardi il primo dei 60 QR Code previsti dal Comune di Vibo Valentia per valorizzare il patrimonio culturale della città. Il progetto, che punta a unire tecnologia e promozione turistica, è stato presentato sul posto dal sindaco Enzo Romeo insieme agli assessori Luisa Santoro (Innovazione tecnologica) e Stefano Soriano (Cultura).

«Il QR code applicato sulle insegne di ogni palazzo è un primo tassello, uno dei tanti che vorremmo applicare su ciò che è la nostra storia – ha dichiarato Romeo –. Vogliamo renderla digitale, fruibile a tutti, soprattutto a chi non conosce la nostra città». Il codice applicato su Palazzo Gagliardi è solo l’inizio di un intervento più ampio, che coinvolgerà progressivamente numerosi luoghi simbolo di Vibo: «Metteremo il QR code anche sulla Chiesa dello Spirito Santo, sulla Chiesa di San Michele, sul Campanile del Peruzzi, sulle Chiese di San Giuseppe e Santa Maria la Nova. In alcuni casi ci sono già le insegne – come quella realizzata tempo fa dal Lions Club – e noi andremo ad aggiungere il QR code per offrire informazioni ancora più approfondite».

I QR Code, una volta inquadrati con la telecamera del proprio smartphone, rimandano direttamente al sito istituzionale del Comune e forniscono al visitatore una scheda descrittiva del bene culturale. «È già attivo quello su Palazzo Gagliardi – ha aggiunto Romeo – e nelle prossime 24-48 ore installeremo gli altri. Questo è solo un tassello di un progetto più vasto di marketing territoriale. Stiamo lavorando anche su contenuti video e su iniziative che possano essere produttive a livello di promozione social».

A sottolineare l’approccio innovativo dell’iniziativa è stata l’assessora Luisa Santoro: «Dopo aver digitalizzato i contenuti culturali sul nostro sito, volevamo offrire ai visitatori un accesso diretto alla storia dei nostri beni. Basta avvicinare lo smartphone a un QR code e si apre una scheda informativa». Santoro ha confermato che saranno in tutto 60 i codici affissi, distribuiti anche nelle frazioni, inclusi siti come la Tonnara di Bivona e il Castello di Bivona. «Il problema si pone solo laddove mancano insegne, perché il QR code ha bisogno di una base fissa, ma ci stiamo attrezzando anche per quello. È un’operazione a costo zero per il Comune, e per questo dobbiamo ringraziare il nostro funzionario Giuseppe Mazzeo, che ha sviluppato tecnicamente tutto il sistema».

L’assessore alla Cultura, Stefano Soriano, ha rimarcato il valore simbolico della scelta di iniziare da Palazzo Gagliardi: «È il palazzo su cui stiamo investendo di più, vogliamo che diventi il vero palazzo della cultura. Mi fa piacere che sia il primo punto del progetto». Soriano ha poi evidenziato come l’iniziativa vada incontro a un’esigenza concreta: «Quante volte vediamo turisti girare per il centro un po’ spaesati, senza sapere cosa stanno guardando? Con questo sistema si colma quel vuoto. È ormai qualcosa che esiste in tutte le città: serve a comprendere il patrimonio e la sua storia».

Insomma, un passo avanti per rendere Vibo Valentia più accessibile, informata e valorizzata, sfruttando le potenzialità della tecnologia. E, soprattutto, con l’ambizione di raccontare la città a chi ancora non la conosce.