Giornata intensa per la comunità di Serra San Bruno, ieri al centro di un doppio appuntamento, religioso e istituzionale. In mattinata si è tenuto il Giubileo diocesano delle aggregazioni laicali, promosso dall’Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro – Squillace. Il corteo dei fedeli ha attraversato la cittadina fino a raggiungere la Certosa, per poi proseguire verso il Santuario di Santa Maria del Bosco.

Nel pomeriggio è stato inaugurato il nuovo piazzale antistante il Santuario, realizzato in granito, con aree verdi e nuove panchine. L’intervento urbanistico, che ridisegna l’accesso al dormitorio di San Bruno e alla chiesa, è stato accompagnato da una breve cerimonia, alla presenza dell’arcivescovo Claudio Maniago e delle autorità locali.

«L’apertura di nuovi spazi di comunicazione abolisce le distanze, congiunge paesi diversi e persone, contribuisce all’incontro e alla solidarietà fraterna», ha detto monsignor Maniago, nel suo intervento davanti ai fedeli.

Soddisfatto anche il sindaco Alfredo Barillari, che ha ringraziato i promotori dell’intervento, citando in particolare l’ex presidente ff della Regione, Nino Spirlì. «Un momento che segna un nuovo passo», ha affermato Barillari, aggiungendo: «Non era possibile che il Santuario di Santa Maria del Bosco, uno dei più importanti della Calabria, sinonimo della spiritualità bruniana, fosse caratterizzato da asfalto, cemento e una misera lampadina».

Spirlì, presente alla cerimonia, ha voluto sottolineare il lavoro svolto dall’amministrazione comunale: «Non è facile trovare un’amministrazione che parli la lingua delle cose e non quella dei palazzi». Ha poi raccontato il significato personale del luogo sacro spiegando che il Santuario «mi ha insegnato una nuova strada». Ha infine rivolto un pensiero a chi affronta momenti difficili: «Una preghiera per le persone che soffrono e che sanno che quella sofferenza li porterà presto a tornare a casa».

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Maniago, alla presenza di numerosi sacerdoti della diocesi.