venerdì,Maggio 17 2024

Giovane arbitro picchiato, insultato e minacciato dai giocatori del Paravati Under 17

Ancora un episodio di violenza nel Vibonese. Mano pesante del Giudice sportivo: sette calciatori squalificati (tre dei quali per oltre due anni) e squadra penalizzata di sei punti

Giovane arbitro picchiato, insultato e minacciato dai giocatori del Paravati Under 17

di R.S.
Il calcio vibonese continua, purtroppo, a offrire il lato peggiore. Alla felicità collettiva per la nomina di Franco Calzona, nato a Cessaniti, quale tecnico del Napoli in Serie A, si accompagna subito, tuttavia, il senso di scoramento (e non solo) che viene fuori dalla lettura dei comunicati ufficiali del Comitato provinciale di Vibo della Lnd. Ancora una volta dobbiamo infatti registrare dei gravi episodi di violenza contro la classe arbitrale. Ad essere colpito, picchiato, minacciato e insultato è stato un giovane arbitro e la cosa che fa ancora più male è che a macchiarsi di tali gesti sarebbero stati – stando al resoconto del comunicato ufficiale numero 37 del Comitato provinciale di Vibo della Lnd – altri giovani come lui.Episodi da stigmatizzare fortemente e che impongono una serena ma doverosa riflessione, perché si sta arrivando a un punto di non ritorno. Senza voler criminalizzare nessuno (e sempre disponibili ad accogliere ogni eventuale replica dei diretti interessati), ci limitiamo a osservare che nella provincia di Vibo gli episodi di violenza non diminuiscono e mai come in questo caso fanno rumore.  

L’episodio

Tutto nasce in occasione della gara fra il Paravati e l’Academy Costa degli Dei (quest’ultima società totalmente estranea ai fatti), campionato Under 17 provinciale. Nel comunicato ufficiale si legge che “al 36º minuto del secondo tempo, a seguito di un provvedimento disciplinare, il calciatore G.R. della società Paravati, dalla panchina, lanciava due bottigliette di plastica piene d’acqua che colpivano entrambe il direttore di gara alla nuca. A seguito di questo episodio, l’arbitro provvedeva ad espellere il sopra citato calciatore ed avvertendo nell’immediatezza forte dolore alla testa con capogiri, non essendo nelle condizioni psico-fisiche di proseguire la conduzione della gara, ne decretava la definitiva sospensione”.

Il calcio, il pugno e lo schiaffo

A questo punto (sempre stando a quel che riporta, lo ribadiamo, il Comunicato ufficiale) si è scatenato “l’inferno” contro il giovane direttore di gara, nei confronti del quale vi è stata una l’aggressione. “A seguito del triplice fischio – si legge nel comunicato ufficiale – il calciatore G.R. (lo stesso che lo aveva colpito con le bottigliette, ndr) si alzava dalla panchina e raggiungeva l’arbitro, colpendolo con un calcio alla spalla sinistra, provocandogli forte dolore”. A questo punto “l’arbitro tentava di raggiungere lo spogliatoio per mettersi al riparo ma alcuni tesserati della società Paravati gli impedivano di rientrare negli spogliatoi”. E non finisce qui perché il calciatore F.B., riconosciuto dall’arbitro, “lo strattonava dalla maglia e nello stesso tempo lo colpiva con un pugno alla spalla destra, provocandogli forte dolore, rivolgendogli nel contempo frasi offensive ed ingiuriose”, mentre il calciatore C.B. “colpiva l’arbitro con un violento schiaffo sulla guancia destra, provocandogli forte dolore”. Insomma, tutti, o quasi, contro il direttore di gara e una furia inconcepibile nei suoi confronti. Il comunicato ufficiale si trova sul sito del Cr Calabria, comitato provinciale di Vibo.

Le offese, le minacce e la scorta dei carabinieri

Non finiva qua, perché sempre l’arbitro, nel proprio referto, ha riportato di aver riconosciuto altri quattro calciatori “che gli rivolgevano frasi gravemente offensive e minacciose”. Si legge nel comunicato che “solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine, l’arbitro riusciva a raggiungere gli spogliatoi e poi veniva scortato dai carabinieri fino alla propria autovettura e successivamente fino all’uscita del paese”. Il direttore di gara “nella persistenza del forte dolore alla spalla e a seguito delle sensazioni di svenimento e vomito, si recava al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia per accertamenti; lo stesso, veniva visitato e dimesso con una prognosi di quattro giorni”.

La telefonata minatoria e le sanzioni

Nel Comunicato ufficiale si riporta poi un altro episodio: “l’arbitro riceveva altresì una telefonata intimidatoria e gravemente minacciosa, da un numero sconosciuto, nella quale si faceva riferimento alla partita in questione”. I provvedimenti disciplinari hanno riguardato sette calciatori del Paravati, tre dei quali (quelli che hanno colpito l’arbitro) squalificati fino al 30 giugno del 2026. Uno di questi deve compiere 17 anni e gli altri due ne devono fare 16. Mentre per gli altri quattro calciatori che hanno ingiuriato, offeso e minacciato l’arbitro (due dei quali poco più che quindicenni) sono stati squalificati per un mese. Alla squadra del Paravati è stata inflitta altresì la sanzione della perdita della gara per 0-3 a tavolino e non solo: anche 200 euro di multa e una penalizzazione in classifica “per la condotta violenta ed antisportiva dei propri tesserati” di 6 punti. Questo è quanto si legge nel comunicato ufficiale. Resta tanta amarezza, ma alla luce di quanto accaduto, ci vorrebbero altri interventi (sotto varie forme, dialogo, incontri, confronti), per far capire a questi ragazzi che non è così che si risolvono le cose e che non ci si può accanire contro un coetaneo che, come loro, voleva solo svagarsi e divertirsi, nell’ambito di una partita di calcio. Dispiace veramente dover registrare episodi simili che nulla hanno a che fare con il gioco del calcio.

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