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Bruno Pizzul: voce leggendaria e cuore grande legato a doppio filo con Ricadi (di cui era cittadino onorario) e Capo Vaticano

Oggi pomeriggio i funerali dello storico telecronista friulano scomparso a 86 anni. Per lungo tempo ha frequentato il comune vibonese dove è stato presidente del Premio sportivo ideato da Fortunato De Agazio

Bruno Pizzul: voce leggendaria e cuore grande legato a doppio filo con Ricadi (di cui era cittadino onorario) e Capo Vaticano
Bruno Pizzul

È il giorno dell’ultimo saluto a Bruno Pizzul, la voce che ha accompagnato generazioni di italiani attraverso le emozioni del calcio. Oggi pomeriggio nel duomo di Cormons (Gorizia) si terranno i funerali dell’indimenticabile telecronista morto l’altro ieri all’età di 86 anni, a pochi giorni dal suo compleanno l’8 marzo. Pizzul ha lasciato un segno indelebile non solo nel mondo dello sport, ma anche nel cuore della Calabria e, in particolare, a Ricadi. Il suo legame con questa terra, suggellato per un decennio dalla partecipazione allo storico Premio sportivo Capo Vaticano (di cui fu anche insignito a sua volta) in qualità di presidente della giuria, è un capitolo speciale nella sua lunga e illustre carriera e nella memoria di tanti ricadesi.

Un ambasciatore dello sport e dell’umanità

Pizzul, con la sua inconfondibile voce e il suo stile pacato, ha saputo raccontare lo sport come pochi altri. Oltre alla sua competenza tecnica (la sua carriera partì proprio come calciatore professionista), ciò che lo ha reso un’icona è stata la sua capacità di trasmettere emozioni, di far sentire ogni spettatore partecipe dell’evento. Ma Bruno Pizzul è stato molto più di un semplice telecronista: la sua umanità, la sua profonda cultura e il suo rispetto per gli altri lo hanno reso un vero e proprio ambasciatore dello sport, un modello per giovani e meno giovani.

Il legame con Ricadi e il Premio sportivo Capo Vaticano

Bruno Pizzul in una delle edizioni del Premio sportivo Capo Vaticano

Il suo legame con Ricadi si è consolidato nel corso degli anni, grazie alla sua partecipazione al Premio sportivo Capo Vaticano, un evento ideato nel 1987 da Fortunato De Agazio che per tanto tempo ha celebrato i valori dello sport e che ha visto Pizzul protagonista in diverse edizioni. La prima edizione del Premio fu “galeotta” per Puzzul: a ricevere assieme a lui il riconoscimento, anche il presidente dell’epoca del Catanzaro Calcio, Pino Albano. «A Bruno Pizzul – riporta uno stralcio del Premio datato 1987 – il conferimento del Premio stesso ha avuto il senso di un riconoscimento di merito per la qualità e la professionalità con cui il principe italiano dei telecronisti ha saputo importi e, nel contempo, proporre un modo di porgere televisivo insieme incisivo e sobrio».

La sua presenza ha sempre aggiunto un tocco di prestigio alla manifestazione e la sua disponibilità e cordialità lo hanno reso una figura tanto amata e rispettata dalla comunità locale. Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo a Ricadi – dove è tornato fino ai primi anni Duemila -, ricorda con affetto la sua semplicità, la sua disponibilità a scambiare qualche parola con tutti, la sua passione per il calcio e per la vita. Pizzul non si è mai tirato indietro di fronte a una chiacchierata con i tifosi, una foto o un autografo. Il suo sorriso e la sua gentilezza hanno lasciato un ricordo indelebile in chi lo ha conosciuto. Il suo legame con questo territorio è stato sancito, inoltre, dal conferimento della cittadinanza onoraria di Ricadi, per come peraltro ha raccontato proprio in questi giorni il suo storico collega reggino Tonino Raffa.

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