Una carriera esemplare, lunga e costellata di successi. Bruno Barba, nel panorama calcistico dilettantistico calabrese, non è di certo l’ultimo arrivato come testimonia il suo ricco curriculum. Il calcio però può essere tanto affascinante quanto crudele e basta poco per macchiare una fedina sportiva finora immacolata. A tal proposito, è proprio il caso del roccioso e arcigno difensore Bruno Barba che si è preso un daspo di due anni che potrebbe anche costargli la fine della carriera.

Il derby

Nell’ultima stagione disputata, il calciatore difendeva i colori del Francica in Seconda Categoria e con il club biancoverde che fino all’ultima giornata era in lizza per il terzo posto, fondamentale per un possibile play off in casa. Alla penultima giornata di campionato dello scorso 6 aprile era in programma il caldissimo derby contro il San Costantino, storicamente acceso per la rivalità sportiva che intercorre tra i due paesi limitrofi. Dopo l’iniziale vantaggio giallorosso, in pieno recupero arriva il pareggio del Francica ma è proprio da lì che nasce tutto quanto.
A ripercorrere l’accaduto è proprio Barba: «So quanto quella partita fosse sentita, anche perché l’anno prima ho giocato a San Costantino, ma quel pomeriggio doveva essere tranquillo. Dopo l’1-0 loro, in pieno recupero riusciamo a pareggiare la partita, ma da lì scaturisce un battibecco tra i giocatori. Vedendo quanto stava accadendo ho inizialmente cercato di calmare gli animi, poi mi sono allontanato insieme ai miei dirigenti, anche perché avevo sul groppone già tre cartellini gialli e non volevo prendere il quarto dal momento che sarebbe scattata automaticamente la squalifica, e la domenica successiva c’era un match cruciale per il terzo posto contro la Nuova Medimo».

Il daspo

Lontano dai tafferugli in campo, barba prosegue il suo percorso verso gli spogliatoi, ma è proprio qui che succede l’inaspettato: «Entro negli spogliatoi con i miei dirigenti – continua il difensore – e lì incrocio un giocatore del San Costantino con cui ho solamente avuto uno scambio di battute accese, ma tutto finisce in quel momento. Alla porta, nei pressi degli spogliatoi, c’era un appuntato che inizia ad affermare il fatto che io abbia minacciato il giocatore. La settimana seguente chiamano la dirigenza dicendo che bisognava procedere con il daspo nei miei confronti. Tanti altri ragazzi in campo hanno creato baruffe, ma alla fine sono io che prendo un daspo per aver fatto una battuta che è finita sul nascere. Lo reputo alquanto grave, anche perché va a pesare sulla mia fedina penale».
Già pronto il ricorso, come afferma Barba: «Sto preparando il ricorso insieme al mio avvocato e probabilmente lo depositeremo settimana prossima. Citeremo i testimoni e chiameremo sia il commissario di campo che l’arbitro per dire se ho detto qualcosa o meno».