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di Rocco Greco
Proviamo a rivivere gli ultimi attimi di vita di Rocca Angitola, antichissima città oramai definitivamente scomparsa la cui origine, tra storia e leggenda, risalirebbe ad oltre 3mila anni orsono. Diversi autori antichi riportano che è stata edificata sulle rovine dell’antica Crissa, quest’ultima fondata dai Focesi dopo la distruzione di Troia. “Arroccata”, come ci dice il toponimo attribuitogli, su di un’altura che guarda l’attuale lago Angitola, la Rocca disponeva di un territorio abbastanza vasto, considerato che aveva sotto di sé diciotto casali, dai quali traggono le proprie origini Maierato, Capistrano, San Nicola da Crissa, Francavilla Angitola e Filogaso. La Rocca è stata abitata sino alla seconda metà del XVIII secolo, quando gli ultimi residenti l’abbandonarono «a motivo della cattiva aria causata dalle acque stagnanti del fiume Angitola e per paura dei briganti che infestavano la zona».



Alla fine, raccolte le poche cose rimaste della dotazione della Chiesa Parrocchiale: due calici di scarso valore, due camici e qualche logora pianeta, chiuse definitivamente la Chiesa di Santa Maria della Cattolica che tanta fama aveva avuto nei tempi passati, per ritornarsene definitivamente a Pizzo, suo paese d’origine. Mentre al Notajo Pirrone ed al Regio Giudice ai Contratti Asturi non restava altro che redigere l’atto di testimonianza “della fine di una Comunità Parrocchiale e di un intero Villaggio”.Da allora, il territorio della Parrocchia di Rocca Angitola fu aggregato a quello della Chiesa di Maierato, dove furono portate anche le due campane collocate nel campanile della Chiesa di San Nicola subito dopo il terremoto del 1783.


